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Covid, De Luca chiude mercati, parchi, piazze e lungomari in tutta la Campania

Vincenzo De Luca “blinda” la Campania: chiusi parchi urbani, ville comunali, giardini pubblici, lungomari e piazze. Stop anche alla vendita di generi alimentari nei mercati rionali e settimanali. Fortemente raccomandato anche ai privati “il ricorso alle percentuali più alte possibili di modalità di lavoro agile”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Nuova ordinanza restrittiva della Regione Campania: il presidente Vincenzo De Luca ha emanato un nuovo provvedimento con la quale ha disposto fino al 21 marzo l'interruzione dei mercati e delle fiere, ma soprattutto ha chiuso parchi, ville, lungomari e piazze. Non si tratta di una "zona rossa rinforzata", ma di una ordinanza che comunque limita ulteriormente la mobilità in Campania e sospende anche la vendita al dettaglio in fiere e mercatini rionali e settimanali.

L'ordinanza, la numero 7 del 2021, prevede che dall'11 marzo e fino al 21 marzo 2021, esclusa la fascia oraria 7.30-8-30, la "chiusura al pubblico di parchi urbani, ville comunali, giardini pubblici, lungomari e piazze, fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali aperti e alle abitazioni private". Nel contempo viene anche stabilito che "i soggetti competenti garantiscono la chiusura di eventuali porte e varchi di accesso". Non si tratterà, ovviamente, di un "divieto di accesso", soprattutto per quanto riguarda piazze e lungomari: l'obiettivo è quello di evitare gli assembramenti, che negli ultimi tempi sono apparsi come senza controllo.

Inoltre, dal 12 marzo e fino al 21 marzo 2021, sarà "vietato lo svolgimento di fiere e mercati per la vendita al dettaglio, ivi compresi quelli rionali e settimanali, anche con riferimento alla vendita di generi alimentari. Sono esclusi dal divieto i negozi siti in prossimità o all’interno di aree mercatali, purché provvisti di servizi igienici autonomi, limitatamente alla vendita dei generi alimentari e alle altre attività consentite sul territorio regionale dal Dpcm del 2 marzo 2021″. Infine, viene raccomandato ulteriormente di "evitare assembramenti e ai datori di lavori pubblici e privati il ricorso alle percentuali più alte possibili di modalità di lavoro agile".

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