Perché la Regione Campania ha cambiato sistema di conteggio dei positivi Covid e ora ce ne sono di più
L'11 gennaio la Campania ha fatto registrare il record di casi Covid: 30.042 nuovi positivi, con un aumento del 129,2% rispetto al giorno precedente (13.107 nuovi positivi). La differenza è evidente anche nel grafico, che mostra l'andamento dei contagi nell'ultimo mese (dal 12 dicembre al 12 gennaio compresi): in corrispondenza dell'11 la linea schizza in alto, trend che prosegue anche per ieri, 12 gennaio. Il dato che emerge dal bollettino dell'Unità di crisi Covid Campania, però, va precisato: è dovuto al cambiamento del sistema di conteggio, che dall'11 gennaio considera validi anche i soli tamponi rapidi (senza aspettare la conferma del molecolare).
Cosa è cambiato sui tamponi molecolari e rapidi
Prima dell'11 gennaio la Campania utilizzava un sistema diverso per elaborare il bollettino quotidiano Covid: i positivi rilevati col tampone molecolare venivano considerati accertati, mentre quelli positivi all'antigenico rapido dovevano essere esaminati nuovamente col molecolare. I tamponi rapidi risultati positivi non venivano conteggiati ma "congelati" in attesa dell'esito del molecolare (di norma 24-48 ore). In questo modo i positivi al rapido, nel caso risultassero positivi anche al molecolare, venivano inseriti nei bollettini dei giorni successivi (a seconda di quando era pronto l'esito del tampone).
La Campania era una delle poche regioni ad utilizzare ancora questo sistema (insieme a Basilicata e Marche, che anche l'11 non hanno comunicato i positivi al solo rapido), mentre il resto d'Italia già dagli inizi del 2021 aveva adottato i nuovi criteri: lo dimostra il prospetto nazionale dei contagi, dove si vede che l'unica variazione sensibile è stata quella registrata in Campania, mentre nelle altre regioni i numeri sono rimasti paragonabili a quelli dei giorni precedenti.
Covid Campania, il bollettino dei tamponi molecolari
Spulciando i dati del bollettino dell'11 gennaio, che dopo molti mesi riporta anche la distinzione tra rapidi e molecolari, si vede che i positivi al molecolare sono stati 12.204, mentre quelli al rapido 17.838. Col vecchio sistema di conteggio questi ultimi sarebbero stati inseriti nei bollettini successivi e quello dell'11 avrebbe riportato soltanto i circa 12mila positivi. Sarebbe cambiata anche la percentuale di positività, che l'11 è stata del 23,91% (30.042 positivi su 125.665 tamponi): conteggiando i tamponi senza tenere conto dei rapidi positivi, avremmo avuto 12.204 positivi su 107.827 tamponi, quindi una percentuale dell'11,32%.
Lo stesso discorso vale per il 12 gennaio, quando i positivi sono stati 27.034 su 118.028 tamponi (22,90%). I positivi al molecolare sono stati 12.999, quelli al rapido 14.035. Col vecchio conteggio avremmo avuto soltanto i primi positivi, su 103.993 test (il totale a cui è stato sottratto il numero degli antigenici positivi che sarebbero stati da confermare), quindi una percentuale di positività del 12,50% (rispetto al 22,90% registrato). Si tratta ovviamente di un calcolo semplificato, che non tiene conto di una variante: i positivi al molecolare non sarebbero stati soltanto i 12.999, ma anche parte di quelli risultati contagiati il giorno prima col rapido e la cui infezione sarebbe stata nel frattempo confermata col molecolare.
E con lo stesso calcolo si può avere una stima di quello che sarebbe stato il bollettino di oggi, 13 gennaio: 24.451 positivi (12.607 all'antigenico e 11.844 al molecolare) su 105.077 test, con percentuale di positività del 23,27%; col vecchio sistema di conteggio sarebbero stati contati soltanto i positivi al molecolare, quindi 11.844 contagiati su 92.470 test, con percentuale del 12,81% (ai quali aggiungere i positivi da rapido dei giorni precedenti una volta confermati dal molecolare).