Covid Center prefabbricati in Campania, la Corte dei Conti: “Ipotesi rilevante danno erariale”
La Procura della Corte dei Conti della Campania nomina degli esperti consulenti nell'inchiesta sulla realizzazione dei Covid Center dell'Ospedale del Mare, di Caserta e Salerno. L'indagine, coordinata dal Procuratore generale Maurizio Stanco, è volta a verificare “un’ipotesi di rilevante danno erariale, relativa alla procedura di gara di appalto per la costruzione, con moduli prefabbricati, di tre strutture Anti-Covid, destinate a realizzare n. 72 posti letto in terapia intensiva”. L'inchiesta contabile, che si è avvalsa anche delle notizie acquisite da articoli di stampa, procede parallelamente alle indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Napoli, “inerente ipotesi di reato riconnesse al medesimo fatto materiale”.
È quanto emerge dalla relazione del Procuratore della Corte dei Conti Maurizio Stanco, illustrata oggi, in occasione della conferenza stampa per l'inaugurazione dell'anno giudiziario 2021 della Corte dei Conti della Campania, con la presenza del presidente della Sezione Giurisdizionale Salvatore Nicolella, e del presidente facente funzioni della Sezione di Controllo, Marco Catalano. L’ufficio requirente della Corte dei Conti, ha proceduto, al riguardo, “a nominare esperti consulenti tecnici”. “Si tratta di una attività ancora in corso – ha spiegato il procuratore Stanco in conferenza – e su cui vorrei tenere riservatezza”.
I moduli del Covid Hospital nel parcheggio dell’Ospedale del Mare di Napoli, con 72 posti di terapia intensiva previsti, sono stati realizzati nel 2020. I prefabbricati sono stati "posati direttamente sul terreno" senza fare le “opere preventive” dei sottoservizi, ossia le tubature per gli allacci di acqua, fognature, elettricità e gas, e collegati alle reti già esistenti dell'ospedale del quartiere Ponticelli, come ha scritto il direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro, Ciro Verdoliva, in un documento pubblicato da Fanpage.it. Il tutto con una semplice comunicazione di avvio dei lavori (una sorta di Scia, "Segnalazione certificata di inizio attività") dell'Asl Napoli 1 al sindaco di Napoli e da questi agli uffici dell'Urbanistica, bypassando, per motivi di urgenza, le procedure per le opere pubbliche.
Già, perché i moduli in questione, costati circa 8 milioni di euro, dovevano rimanere «per un massimo 90 giorni – ossia 3 mesi – e poi essere rimossi». Lo scorso 8 gennaio, una massa di 2.000 metri cubi di terreno che ha creato una voragine di 20 metri di profondità. A causa del cedimento, l’Ospedale del Mare è rimasto senza riscaldamenti per quasi due settimane. La magistratura ha aperto un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità e bisognerà aspettare il termine delle indagini dei giudici per capire quali possano essere stati i motivi del crollo.