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Covid 19

Covid Center di Caserta chiuso, ma la Regione spenderà 45mila euro in vigilantes armati

L’ospedale prefabbricato costato 2,5 milioni di euro non è mai entrato in funzione e manca dei collaudi, ma la Asl di Caserta indice la gara per la sorveglianza armata della struttura per oltre 40 mila euro. Un contratto di 6 mesi per vigilare una struttura mai aperta al pubblico. Intanto in provincia di Caserta si registrano nuovi contagi tra cui il Sindaco e la Vice Sindaco di Santa Maria a Vico.
A cura di Antonio Musella
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Il Covid center di Caserta, l'ospedale prefabbricato modulare costato 2,5 milioni di euro e costruito nel parcheggio accanto all'Ospedale Sant'Anna di Caserta, è tristemente chiuso. Non per mancanza di pazienti, che vengono dirottati sull'ospedale Covid di Maddaloni, ma perché privo del collaudo. La vicenda, sollevata dall'inchiesta di Fanpage.it e poi finita nel mirino delle indagini della Procura della Repubblica di Napoli sulla gestione degli appalti nell'emergenza Covid che vede indagati Ciro Verdoliva (Asl Napoli 1), Corrado Cuccurullo (presidente SoReSa), Luca Cascone (consigliere regionale), Roberta Santaniello (gabinetto del governatore Vincenzo De Luca), ha trasformato quello che doveva essere, insieme alle strutture gemelle di Napoli e Caserta,  il simbolo dell'efficienza della gestione della pandemia in una cattedrale nel deserto. Realizzato dall'azienda veneta MED, l'ospedale manca di collaudi e non ha mai aperto al pubblico, frutto di un contenzioso tra l'azienda e la Regione Campania sulle modifiche realizzate al progetto iniziale, chieste dall'Asl, e mai riconosciute e pagate all'azienda veneta. Ma nonostante la struttura sia priva di pazienti, di personale medico e sanitario e risulti essere completamente chiusa, la Asl di Caserta ha avviato le procedure per la gara d'appalto per la vigilanza armata della struttura.

Un bando che parte da una base d'asta intorno ai 45 mila euro iva inclusa, per un contratto di 6 mesi, che prevede la vigilanza armata della struttura dalle ore 20.30 alle ore 7, tutti i giorni, festivi inclusi. La gara, aperta dalla SoReSa, la società della Regione Campania che si occupa degli acquisti, finita anch'essa nell'inchiesta della Procura di Napoli, scadrà il prossimo 4 settembre. Il criterio di aggiudicazione è quello dell'offerta economicamente più vantaggiosa, quindi si aggiudicherà il servizio di vigilanza chi farà l'offerta più bassa. Cosa ci sarà da vigilare? Probabilmente  occorrerà far attenzione ai macchinari inutilizzati e depositati nei prefabbricati, costruiti proprio accanto all'ospedale principale che ha già attivo un suo servizio di vigilanza interno.

La struttura, nata come "moduli di terapia intensiva per in Covid 19", ha subito nella sua costruzione diverse modifiche al progetto iniziale, che lo hanno di fatto trasformato in un ospedale per degenti Covid, ovvero una struttura diversa dall'oggetto dell'appalto iniziale che, complessivamente ai 3 ospedali realizzati in Campania, tra modifiche e costi aggiuntivi ha superato i 20 milioni di euro.

Proprio in provincia di Caserta intento si registrano i contagi del Sindaco di Santa Maria a Vico e del Vice Sindaco Veronica Biondo, nella giornata di ieri si sono registrati nella provincia 17 nuovi casi per un totale di 444 persone in quarantena. Il nuovo piano di riorganizzazione ospedaliero per fronteggiare l'emergenza Covid voluto dalla Regione Campania, indica per Caserta e provincia come ospedale dedicato al Covid quello di Maddaloni, tenuto conto dell'impossibilità di aprire il costoso ospedale prefabbricato realizzato accanto all'ospedale S.Anna. Anche dopo il focolaio scoppiato a Mondragone nel mese di luglio, fu proprio il nosocomio di Maddaloni ad accogliere i pazienti positivi al Covid, vista l'impossibilità di ricoverarli presso l'ospedale prefabbricato.

Lo scorso 18 aprile Vincenzo De Luca visitando la struttura, parlò di "tempi rispettati alla lettera" e di una struttura che "non sarebbe mai stata smantellata". L'area su cui è sorta la struttura è di proprietà di alcuni privati, per consentirne la realizzazione la zona è stata requisita dalla Prefettura di Caserta. Uno strumento giuridico che prevede la restituzione dell'area entro 4 anni ai legittimi proprietari, nelle stesse condizioni in cui è stata requisita, quindi senza l'ospedale prefabbricato. Oltre a non aver fino ad ora mai aperto i battenti, l'ospedale tra 4 anni rischia di essere smontato a causa della restituzione dell'area ai proprietari. In compenso però ora ci sarà anche la vigilanza armata a guardia della struttura chiusa.

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