Covid Campania, vaccinati ma esclusi dal Green Pass: beffa per i volontari del vaccino ReiThera
Vaccinati contro il Covid, ma esclusi dal Governo dal Green Pass, che dal 6 agosto, per il Decreto Draghi, sarà indispensabile per mangiare al ristorante o al bar al chiuso o per visitare un museo. Beffa per decine di volontari che negli scorsi mesi hanno partecipato in Campania alla sperimentazione del vaccino italiano ReiThera. Tra i centri clinici italiani di sperimentazione nel Paese, tre sono state le strutture di eccellenza della Regione coinvolte: l’Ospedale Cotugno – AO dei Colli di Napoli, l’AORN Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta e l’AORN San Giuseppe Moscati di Avellino.
"Inaccettabile discriminazione del Governo"
Il consigliere regionale Diego Venanzoni (De Luca Presidente) scrive all'Unità di Crisi per l'emergenza Covid chiedendole di farsi portavoce presso Roma: “Il Governo e il ministero della Salute devono sanare al più presto questa disparità di trattamento che discrimina e penalizza chi ha creduto nella sperimentazione con grande senso civico. Recentemente si è conclusa la seconda fase di sperimentazione, che ha mostrato risultati eccellenti in termini di efficacia del siero sperimentale, considerato che dopo la seconda dose il 99% dei volontari ha sviluppato anticorpi con potere neutralizzante nei confronti del virus”.
Immunizzati ma non inseriti in piattaforma
I volontari hanno ottenuto dai centri di studio Ospedalieri un’apposita certificazione che attesta la partecipazione alla sperimentazione ed il loro titolo anticorpale, ma non risultano inseriti nelle piattaforme per il rilascio del green pass che, con la recente disposizione di Governo, viene richiesto per partecipare a vari servizi ed attività, tra cui anche i concorsi pubblici. “Pertanto – scrive Venanzoni – diverse decine di corregionali hanno mostrato di avere fiducia nella ricerca scientifica portata avanti nel nostro Paese, peraltro in una azienda che seppure di proprietà svizzera ha il cuore della ricerca di chiara origine Campana. La conclusione della seconda fase della sperimentazione ha consentito ai volontari, che si sono sottoposti peraltro a numerosi test sierologici nel corso dello studio, di conoscere sia la risposta anticorpale sia il dosaggio ricevuto, con la certezza di essere stati sottoposti al vaccino”.
Il caso all'Unità di Crisi
“Al fine di evitare questa grave discriminazione nei confronti dei volontari vaccinati con ReiThera della nostra Regione – conclude il consigliere regionale Diego Venanzoni – che oggi pagano pesantemente il proprio contributo offerto alla ricerca scientifica e alla collettività, chiedo di sensibilizzare le istituzioni centrali affinché venga riconosciuto ai predetti soggetti il rilascio della certificazione verde COVID-19. Nelle more di una presa d’atto da parte del competente Ministero, chiedo altresì di valutare l’opportunità di prevedere appositi provvedimenti onde equiparare, sul territorio regionale, le attestazioni rilasciate dagli Ospedali dove si sono tenute le ricerche, recanti l’indicazione degli anticorpi antispike presenti, alla certificazione verde nazionale”.