Covid-19, vaccino russo Sputnik V in Campania: De Luca vuole comprarlo, ma non è autorizzato
La Regione Campania firma il contratto con la Russia per le forniture del vaccino Sputnik – un affidamento senza bando, ma con procedura negoziata, per motivi di urgenza – ma al momento non ha comprato ancora nulla. L'efficacia del contratto, infatti, è specificato nella determina 60 firmata il 24 marzo scorso dal neo-direttore generale di Soresa, Mauro Ferrara, “resta sospensivamente condizionata al conseguimento delle autorizzazioni da parte degli enti regolatori EMA e AIFA”, ossia le agenzie europee e nazionali del farmaco, nonché ai requisiti previsti dal Codice degli Appalti. La Campania, infatti, come qualsiasi altra regione italiana o europea, non può comprare un vaccino non autorizzato né da Ema né da Aifa. La determina affida “la fornitura del vaccino antiCovid-19 all’operatore economico Human Vaccine, rappresentata dalla RDIF Corporate Center Limited Liability Company. Si tratta del fondo sovrano russo che commercializza appunto all'estero il vaccino Sputnik.
L'Ema non ha ancora autorizzato Sputnik
Finora, l'Ema, ha autorizzato la commercializzazione di quattro vaccini in Europa: Pfizer-Biontech, Moderna, AstraZeneca e Johnson&Johnson. Per quanto riguarda il vaccino russo Sputnik, il 4 marzo scorso, il comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell’EMA ha avviato la rolling review (revisione ciclica) di Sputnik V (Gam-COVID-Vac), un vaccino anti-COVID 19 sviluppato dal Centro nazionale russo di ricerca epidemiologica e microbiologica Gamaleja. Il richiedente dell’Unione europea per questo medicinale è R-Pharm Germany GmbH. La decisione del CHMP di avviare la rolling review si basa sui risultati di studi di laboratorio e di studi clinici negli adulti, che indicano che Sputnik V induce la produzione di anticorpi e componenti del sistema immunitario che colpiscono il Coronavirus SARS-CoV-2 e possono contribuire a proteggere contro COVID-19. Ma al momento l'Ema non ha ancora autorizzato Sputnik. Il 5 marzo, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha detto: “ Noi siamo pronti ad acquistare anche il vaccino russo, purché Ema dica con sicurezza che è efficace e sicuro”.
La Campania vuole comprarlo da febbraio
La Regione Campania ha cominciato a pensare all'acquisto di vaccini in proprio, compresi quelli non autorizzati da Ema, dallo scorso febbraio. Sputnik non è l'unico, a quello russo si aggiunge ad esempio anche il vaccino prodotto e utilizzato in Cina. È l'11 febbraio quando dalla Commissione Europea arriva l'autorizzazione agli Stati Membri e alla Regione per procedere a “negoziazioni dirette” per contratti di acquisizione di “dosi vaccinali ancora non ricomprese nella strategia comune”. È il periodo in cui le dosi di vaccino di Pfizer sono consegnate dalla società con grande ritardo e la campagna vaccinale procede a rilento.
La nota di De Luca a Soresa del 17 febbraio
Sei giorni dopo, il 17 febbraio, il governatore Vincenzo De Luca, scrive una nota a Soresa, chiedendo, a causa della “ridotta disponibilità di dosi vaccinali per le Regioni italiane e, in particolare per la Campania, rispetto alle oggettive esigenze di vaccinazione della popolazione”, di attivarsi per acquisire sul mercato dosi vaccinali aggiuntive rispetto a quelle disponibili in attuazione del Piano del Commissario per l’emergenza Covid sulla base di acquisti centralizzati”. De Luca chiede anche “di acquisire, con la massima tempestività consentita dalla vigente normativa, la disponibilità da parte di società farmaceutiche che abbiano prodotto vaccini antiCovid, già autorizzati ovvero in corso di autorizzazione presso l’EMA o l’AIFA e già in corso di somministrazione, in Italia ovvero in altri Paesi, europei o extraeuropei”. In questa categoria rientra anche Sputnik, utilizzato per le vaccinazioni anti-Covid in Russia, Paese extra europeo.
La Regione consulta 11 operatori, risponde solo uno
Il 2 marzo il Consiglio Regionale della Campania approva una mozione, cioè una dichiarazione di intenti, non una delibera vincolante, “per l’acquisizione di un vaccino alternativo a quelli già oggetto di negoziazione da parte dell’Unione Europea”. Il giorno dopo, la giunta regionale presieduta da De Luca vara la delibera 71 che dà mandato a Soresa, con la massima tempestività, di ricercare sul mercato altri vaccini non inclusi nel piano di acquisto nazionale. Lo stesso giorno, il direttore generale di Soresa Ferrara, firma la determina 42, nella quale si dà atto di aver avviato “una consultazione con 11 operatori economici risultanti allo stato potenziali produttori del vaccino”, invitandoli a presentare un'offerta alle condizioni rappresentate dalla Regione Campania. Una sorta di manifestazione di interesse. Nella stessa determina, Ferrara dà conto che alla richiesta ha risposto un solo operatore. Con quest'ultimo viene aperta quindi la negoziazione, che dopo 21 giorni si chiude con la determina che prende atto della sottoscrizione del contratto, la cui efficacia al momento è sospesa, come detto, perché manca ancora il parere dell'Ema sul vaccino.