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Morto in carcere Cosimo di Lauro, boss di camorra

Cosimo Di Lauro, oggi i funerali in forma privata dell’ex boss di Secondigliano

Dopo che la Questura di Napoli ha vietato le esequie pubbliche, oggi, 21 giugno, si sono svolti in funerali di Cosimo Di Lauro in forma strettamente privata.
A cura di Valerio Papadia
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Cosimo Di Lauro al momento dell'arresto
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Si sono svolti questa mattina i funerali, in forma strettamente privata, di Cosimo Di Lauro, ex boss dell'omonimo clan di camorra di Secondigliano, primogenito di Paolo Di Lauro: la salma è arrivata questa mattina stessa, martedì 21 giugno, da Milano, dove l'ex boss, 49 anni, è deceduto lo scorso 13 giugno nel carcere di Opera, dove era detenuto e stava scontando l'ergastolo. Alla presenza della madre e di uno dei fratelli, il corpo di Cosimo Di Lauro è stato cremato, come detto precedentemente in forma strettamente privata, dal momento che qualche giorno la Questura di Napoli ha vietato i funerali pubblici, come accade sistematicamente in caso di personaggi che, in passato o al momento della morte, sono stati ritenuti ai vertici della criminalità organizzata.

Sul corpo di Cosimo Di Lauro è stata effettuata l'autopsia

Prima che la salma di Cosimo Di Lauro tornasse a Napoli e si procedesse ai funerali, le autorità hanno effettuato l'autopsia. La Procura di Milano, proprio affinché si potesse procedere ad effettuare l'autopsia, come da prassi in questi casi, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo: oltre a determinare le cause della morte, infatti, gli inquirenti stanno vagliando anche le condizioni di salute del 49enne durante gli ultimi anni e se, eventualmente, abbia ricevuto cure adeguate. Dall'autopsia, però, non risulterebbero ferite autoinflitte e Cosimo Di Lauro sarebbe stroncato da un infarto.

Nei giorni successivi alla morte del boss che ha dato vita, nei primi anni Duemila, alla sanguinosa e tristemente nota Faida di Scampia, sono trapelate però notizie sulle sue condizioni di salute negli ultimi anni di detenzione. Stando a quanto si apprende, Di Lauro era diventato un fumatore patologico, arrivando a fumare anche cinque pacchetti di sigarette al giorno; inoltre, aveva rifiutato anche l'igiene personale.

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