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Così il clan Abbinante imponeva il pizzo a Scampia: “50 euro al mese o ti butto nell’immondizia”

Il clan imponeva il pizzo e l’acquisto di prodotti a commercianti e ambulanti: 37 le persone arrestate questa mattina dai carabinieri a Scampia, periferia Nord di Napoli.
A cura di Valerio Papadia
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Emergono nuovi particolari sul blitz dei carabinieri che questa mattina, a Scampia, quartiere della periferia Nord di Napoli, ha portato all'arresto di 37 persone ritenute contigue al clan Abbinante: secondo gli inquirenti, il clan controllava capillarmente la vita del quartiere, chiedendo il pizzo a commercianti e ambulanti e imponendo loro l'acquisto di generi alimentari, persino delle buste di plastica per la spesa.

Dalle indagini che hanno portato agli arresti di questa mattina è emersa anche una delle richieste estorsive, perpetrate dal clan ai danni di un venditore ambulante di bigiotteria del Rione Monterosa di Scampia. "Tu devi chiudere con 50 euro al mese, venditi la bancarella, fai quello che vuoi… ti devo prendere e ti devo buttare nel bidone dell'immondizia?" la richiesta, o meglio, la minaccia del clan.

Gli inquirenti hanno accertato anche che il clan imponeva il pagamento di mille euro mensili a un imprenditore caseario per avere l'esclusività della fornitura di mozzarelle e latticini ai commercianti del Rione Monterosa. Lo stesso modus operandi veniva utilizzato per coloro a cui veniva concessa l'esclusività della fornitura del pane: in questo caso il pizzo era di 300 euro al mese. Oltre alle vere e proprie richieste estorsive, i commercianti erano anche obbligati, come detto, ad acquistare prodotti caseari e pane da coloro che venivano indicati dal clan.

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