“Cosa vi siete persi!”: la storia della scritta per lo scudetto al cimitero di Napoli
Un falso storico, o meglio una leggenda napoletana così bella che tutti hanno sempre voluto crederci. Ma in realtà la scritta "Cosa vi siete persi!", talvolta napoletanizzata in "E che vi site perzi" sul muro del cimitero di Poggioreale a Napoli per festeggiare il primo Scudetto non è mai esistita. Accadde infatti che la voce di questa scritta iniziò a girare subito dopo la vittoria dello Scudetto del 10 maggio 1987, diventando come spesso accadde "reale" attraverso il passa parola.
Al punto che si parlò addirittura di una scritta "di risposta" da parte dei defunti: "E chi ve lo ha detto?". Ma in realtà di quella scritta, anzi di entrambe, non esiste alcuna foto. O meglio in realtà, di foto ne esisterebbero tre della prima scritta. Ma sono tutte diverse e nessuna di queste riguarda quel giorno specifico, né tantomeno il cimitero di Poggioreale, un'altra è invece recente e totalmente decontestualizzata.
La più nota, è appunto quella che riporta testuale "E che vi siete persi" davanti l'ingresso del cimitero. In realtà, la foto è stata scattata solo nel 2012, e rappresenta la scritta davanti al cimitero di Pomigliano d'Arco, in provincia di Napoli. Prova intangibile anche la data, che spesso viene "tagliata": 20 maggio 2012, ovvero la finale di Coppa Italia contro la Juventus vinta dal Napoli di Mazzarri con le reti di Cavani ed Hamsik.
L'altra risale invece ai festeggiamenti del primo Scudetto, vinto il 10 maggio del 1987: ma ritrae uno striscione tra i vicoli di Napoli, e non una scritta sui muri del cimitero. Non è chiarissimo neppure se si tratti di uno striscione "postumo", ovvero apparso nei giorni successivi quando ormai la "voce" aveva iniziato a girare, alimentata dai giornali.
Si tratta comunque dell'unico striscione sicuramente databile all'epoca e con le medesime parole di quelle che la leggenda vorrebbe sul muro del cimitero di Napoli. L'ultima è una foto che gira su Twitter da tempo. Si vede l'ingresso di un cimitero, e la scritta su sfondo azzurro "E non sanno che se so' perso". Una foto sicuramente d'epoca, ma priva di riferimenti temporali.