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Cosa rischiano i due 30enni denunciati per gli spari contro gli autobus a Napoli: parla l’avvocato Di Palo

I due giovani sono accusati di danneggiamento, attentato alla sicurezza dei trasporti e porto di oggetti atti ad offendere per gli spari contro i bus a Napoli; a Fanpage.it l’avvocato Giuseppe Di Palo spiega quanto rischiano.
Intervista a Giuseppe Di Palo
Avvocato Penalista
A cura di Nico Falco
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I due giovani (28 e 34 anni) accusati dei raid contro i bus a Napoli, identificati ieri sera dai poliziotti della Squadra Mobile, sono stati denunciati a piede libero per danneggiamento, attentato alla sicurezza dei trasporti e porto di oggetti atti ad offendere; alle domande degli investigatori avrebbero risposto di averlo fatto come atto di goliardia, semplicemente per divertirsi.

I due sono stati individuati grazie alla vettura che utilizzavano, una Fiat Punto scura con targa polacca di cui avevano riferito diversi autisti e che è stata intercettata anche con l'esame della videosorveglianza. Fanpage.it ha chiesto un parere legale sulla vicenda a Giuseppe Di Palo, avvocato della provincia di Napoli e tiktoker, noto per le "pillole" che pubblica sul social network:

L'ipotesi delittuosa più grave, tra quelle fino ad ora contestate ai due indagati in linea del tutto preliminare, è sicuramente quella del danneggiamento, che prevede una pena da 6 mesi a 3 anni di reclusione.

A questa va aggiunta la pena per la continuazione e per l'altra figura delittuosa, ovvero l'attentato alla sicurezza dei trasporti, rispetto al quale ritengo, in linea astratta, che possa applicarsi il comma due, che prevede una pena da 3 mesi a 2 anni di reclusione per chi lancia oggetti contundenti contro veicoli, in questo caso i piombini della pistola ad aria compressa.

C'è poi una ulteriore contestazione, che è quella di porto di oggetti ad offendere, che a differenza delle precedenti è una contravvenzione e non un delitto, e prevede l'arresto da uno a tre anni e un'ammenda da mille a diecimila euro.

Fondamentale per il calcolo della pena, e per accedere successivamente a eventuali benefici come la sospensione condizionale, sarà anche il numero di episodi dei quali i due verranno riconosciuti responsabili.

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I danneggiamenti sono infatti in totale una ventina: 9 avvenuti nella notte tra il 23 e il 24 gennaio, 2 nel pomeriggio del 24 gennaio e gli altri 9, su cui sono però in corso accertamenti, nella serata della stessa giornata. Prosegue l'avvocato:

Va considerato che per ogni danneggiamento dovrebbe applicarsi un aumento per la continuazione, che può essere ad esempio di un mese per ogni episodio: anche partendo dalla pena minima, 6 mesi, si dovrebbe superare il range di due anni, al di sotto del quale si può applicare la pena sospesa.

Devo comunque precisare che, in caso di danneggiamento, per ottenere la sospensione della pena bisogna risarcire il danno. Se la pena complessiva non superasse i quattro anni è possibile che evitino il carcere e che si possa pensare all'affidamento in prova al servizio sociale.

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