Cosa resta della palazzina crollata a Saviano: scarpette, peluche e il dolore di una famiglia

A Saviano, comune in provincia di Napoli, domenica una palazzina è letteralmente crollata su se stessa. Le vittime sono state 4: Vincenza Spadafora, Autilia Ambrosino e due bimbi. Gli unici superstiti sono il papà della famiglia e uno dei figli.
A cura di Gaia Martignetti
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Le macerie della palazzina di Saviano / Foto Fanpage.it
Le macerie della palazzina di Saviano / Foto Fanpage.it

Tra le macerie qualcuno ha lasciato dei peluche, qualche biglietto. Sono immediatamente visibili perché intorno c'è solo quello che resta di una palazzina che si è sbriciolata su se stessa. A Saviano, in provincia di Napoli, tutti non riescono ancora a credere che 4 persone, di cui due bimbi, siano morti nel crollo di domenica mattina. Mentre qualcuno accende una candela, a Napoli, all'ospedale Cardarelli, Antonio Zotto è stato estubato. Lui, insieme a suo figlio che non è in pericolo di vita, sono gli unici superstiti di questa tragedia.

Le macerie della palazzina di Saviano / Foto Fanpage.it
Le macerie della palazzina di Saviano / Foto Fanpage.it

Antonio Ambrosino, uno dei parenti delle vittime, ha ancora negli occhi quanto accaduto. E a pochi metri da quella casa che non esiste più si fa forza e spera che Antonio possa tornare quanto prima, per crescere suo figlio. Pensa alla ricostruzione non solo della palazzina, ma delle loro vite.

"Questa è una tragedia che non ha sconvolto solo Saviano – spiega Antonio – ma tutta la nazione. Le istituzioni, la gente del posto, i vicini, i soccorritori, ci sono stati vicini, c'è stata una mobilitazione che io fino a oggi non ho mai vissuto in maniera diretta".

Tra le macerie e i biglietti per chi non c'è più, colpiscono subito oggetti che parlano di una vita quotidiana spazzata via all'improvviso: il cappotto di un bimbo e i suoi giochi, la bandiera del Napoli che raffigura Anguissa. Piccoli monumenti alla memoria.

La palazzina crollata a Saviano/ Foto Fanpage.it
La palazzina crollata a Saviano/ Foto Fanpage.it

Durante le ricerche, raccontano i familiari, tutti erano in attesa. E oggi che c'è da ricostruire, la famiglia, nel dolore di una tragedia su cui dovranno far luce le indagini della Procura di Nola, spiega che non hanno autorizzato raccolte fondi. È lo stesso Antonio Ambrosino a farlo.

Ci tengo a precisare che già da ieri, come famiglia, stiamo avendo continue sollecitazioni dell'esterno affinché ci vengano fornite in maniera diretta delle donazioni in denaro o quel che sia. Preciso che noi come famiglia, ad oggi, non abbiamo autorizzato assolutamente nulla perché per fortuna conoscendo anche già i diretti familiari, non c'è la necessità di chiedere qualcosa. Certamente noi come gruppo familiare non possiamo opporci se ci fanno delle donazioni. Ad oggi, che non abbiamo autorizzato ancora nessuna associazione – so che c'è qualche associazione locale che si sta muovendo per interessarsi della questione ma non ne conosciamo il nome – vorremmo non entrarci perché purtroppo questi sono degli eventi che rischiano di creare atti di sciacallaggio. E noi come famiglia siamo sempre stati lontani da questi eventi.

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