Cosa è successo a Napoli per lo scudetto nel 1987 e nel 1990
Nei giorni che precedettero il primo scudetto del Calcio Napoli, correva l'anno 1987, a Ercolano, sotto il Vesuvio, una bambina attirava migliaia di persone perché affermava di aver visto l'immagine della Madonna di Lourdes in casa della nonna. Qualcuno lo prese come un segno, una benedizione. Poi arrivò l'altro scudetto, più sofferto, nel 1990. Oggi, anno 2023, si ricomincia da tre.
Differenze che saltano all'occhio anche ai più distratti: all'epoca non c'erano i social network, i telefoni cellulari erano dei mattoni che solo i ricchi potevano permettersi, il modem trasmetteva pochi kilobyte, i computer erano ancora "terminali" o "cervelloni".
Tra il primo e il secondo scudetto del Napoli, nel 1989, era caduto il Muro di Berlino e qualche anno dopo sarebbe caduto anche il sistema politico italiano con Tangentopoli; l'homo videns avrebbe presto riposto il telecomando in ragione dello smartphone. Anzi, avrebbe fatto in modo di tenerli in mano tutti e due.
Una delle domande che in questo periodo viene posta a chi ha almeno cinquant'anni è: cosa accadde quando il Napoli vinse i suoi primi scudetti? Anzitutto: non sono eventi paragonabili. La capacità di coinvolgimento oggi è aumentata in maniera esponenziale grazie ai social network. Ognuno vuole esserci sì ma per immortalare l'evento col telefonino e condividerlo nella propria rete sociale. Erano davvero altri tempi e non è una affermazione "da boomer".
Lo scudetto del 1987
Nel maggio 1987 una giornata intera di festeggiamenti con almeno un milione di persone in strada conclusi alle 4 del mattino, caratterizzò l'esultanza per il primo titolo sportivo del Napoli Calcio di Diego Armando Maradona. Furono documentate lievi assenze del lunedì sui luoghi di lavoro, un po' di più nelle scuole, dove in alcuni casi gli studenti s'inventarono il corteo del lunedì per esultare, pur di non rientrare in classe. Erano festeggiamenti "stile Piedigrotta", più da sagra rionale, con cibo musica e balli, forse anche più folkloristici, se visti con gli occhi di oggi. Gli ultras della Curva B provarono a far eruttare al Vesuvio fumo tricolore con centinaia di fumogeni da stadio: il risultato non fu granché.
A Forcella musica fino a notte e le immagini dell'epoca documentano padellate di pasta e fagioli e altre leccornie; da una grossa torta di pan di spagna sormontata da un Vesuvio è uscito un Maradona di zucchero.
A Montecalvario e ai Quartieri Spagnoli spaghetti con le vongole e con un complesso musicale che allietava l'atmosfera, in un vicolo di via Toledo un macellaio annunciava di aver preso 4 quintali di polli da regalare ai clienti come aveva promesso a metà campionato. Nel borgo di Santa Lucia musica e un carro allegorico artigianale. Il tutto aspettando la "festa ufficiale" di fine campionato.
Circa 100mila persone in piazza Plebiscito dove venne trasmessa in diretta la puntata del "Processo del lunedì" di Aldo Biscardi. Sul palco personaggi del mondo dello spettacolo fra cui Peppino Di Capri, Eugenio Bennato e Mario Merola e ex giocatori come Jeppson e Altafini.
Il bilancio di cronaca del maggio 1987 segnò oltre 80 persone rimaste ferite – la maggior parte in modo lieve – negli incidenti avvenuti durante i festeggiamenti, per lo più persone coinvolte in incidenti stradali e in zuffe, o ustionate da petardi. Durante quel giorno 3 persone, due dei quali pregiudicati, furono ferite a colpi d'arma da fuoco. In strada oltre 600 agenti e altri 500 al lavoro su altri servizi.
Lo scudetto del 1990
Per lo scudetto del 1990, il 29 aprile, i 65mila spettatori usciti dall'allora stadio San Paolo trovarono la città che già aveva iniziato la festa. Caroselli d'auto, bandiere azzurre al vento, clacson trombe, festoni uguali a oggi. Più turisti in città rispetto agli anni Ottanta; in via Santa Lucia un palco già montato e lo speaker a scandire la formazione del Napoli campione. Il coro del tempo era «O mamma, mamma, mamma, sai perché mi batte el corazon?». Ritratti giganti di Maradona, Careca, ed Alemao pendono dai palazzi.
In quei giorni rimase ucciso un 16enne e un 21enne gravemente ferito in provincia, ad Ercolano, causa incidente in moto durante i festeggiamenti; il giorno dopo questo bilancio si aggravò di 2 vittime, fra le quali un agente di polizia. Motivo? Sempre incidente stradale mortale.
Furono circa 70 tra Napoli e provincia le perone rimaste ferite lievemente, tutte medicate nei vari ospedali, coinvolte soprattutto in cadute da motocicletta o per lo scoppio di petardi. Cinque persone fermate dalla polizia perché sorprese a rubare oggetti dalle auto in sosta. Circa una decina di vetture parcheggiate nel centro storico state danneggiate dalla fiumana di tifosi.