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Cosa è Aquarius, lo smartphone russo criptato da mille euro usato dalla camorra

Un collaboratore di giustizia parla dei telefoni usati nel gruppo di cui faceva parte, collegato ai Licciardi: si tratta di modelli russi prodotti da un’azienda specializzata nella sicurezza informatica.
A cura di Nico Falco
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"Noi avevamo dei telefonini criptati che ci hanno venduto dei trafficanti di droga, che costavano 1.600 euro l'uno. Le comunicazioni erano tipo WhatsApp, avevo un soprannome che ora non ricordo; quello di Genny Sautto è Messi. Gli Amato-Pagano hanno ancora i BlackBerry, ma è un sistema antiquato". A parlare è Vincenzo Iuorio, oggi collaboratore di giustizia, ex affiliato al gruppo di Antonio Bruno alias Michelo', a capo dell'articolazione del clan Licciardi insediata nel rione Don Guanella. In un verbale datato 11 novembre 2020, Iuorio, parlando dell'omicidio di Domenico Gargiulo alias "Sicc ‘e penniell", cita gli smartphone che il gruppo criminale utilizza per ridurre il pericolo di essere intercettati.

"Noi avevamo i telefoni criptati"

Lo stesso riferimento compare in un altro verbale, anche questo agli atti nell'ordinanza eseguita ieri dalla Squadra Mobile, e datato 23 novembre 2020. In questo caso il collaboratore nomina anche la marca: "Noi avevamo i telefoni criptati, intendo dire i telefoni di marca Aquarius con cui puoi comunicare con una certa tranquillità", "di solito noi li usavamo solo per messaggi", "erano abbastanza sicuri perché dotati di codice ed anche se sequestrati dalle forze dell'ordine non possono essere consultati se non hai il codice e vari tentativi li rendono inutilizzabili".

Ma di che tipo di dispositivo si tratta? Innanzitutto, non è distribuito attraverso i canali di vendita e questo è anche comprensibile, trattandosi di un prodotto di nicchia. Facendo una ricerca su Google si trova un altro telefono, dal nome simile ma prodotto in Spagna, dai costi decisamente contenuti e che non può quindi essere quello a cui fa riferimento il collaboratore di giustizia.

Uno screen dal sito del produttore di Aquarius, lo smartphone russo criptato
Uno screen dal sito del produttore di Aquarius, lo smartphone russo criptato

Il telefono russo Aquarius per non essere intercettati

Per scovare lo smartphone giusto si deve andare a cercare nei siti in cirillico: a produrlo è un'azienda russa, specializzata in sicurezza informatica. Che lo pubblicizza parlando di standard di sicurezza di tipo militare. Pochi fronzoli: l'ultimo modello disponibile ha una telecamera da 16 megapixel, niente a che vedere con quelli nella stessa fascia di prezzo, che viaggiano ormai sui 50 mpx e oltre.

Il punto forte, naturalmente, non sono le fotografie: batteria molto capiente, sistema di protezione hardware integrato sulla scheda madre appositamente prodotta; come sistema di navigazione, oltre al Gps, ha anche l'analogo russo, il Glonass. E poi un'altra serie di sistemi di sicurezza ormai comuni, come il lettore di impronte digitali. Particolare anche il sistema operativo: non iOs e nemmeno Android, ma Aurora, basata sulle release di Linux, oppure versioni appositamente progettate basate su Android.

"Il dispositivo – si legge nella descrizione – è progettato per lo scambio sicuro di dati all'interno di reti aziendali e dipartimentali chiuse, dove sono imposti requisiti più elevati di sicurezza". E tra le applicazioni più popolari vengono citate quelle che hanno a che fare proprio con l'anonimizzazione della navigazione e il criptaggio dei dati. Prezzo di mercato? 90.674 rubli, che al cambio attuale corrispondono a circa 960 euro.

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