Cosa c’era scritto in una pagella di scuola elementare del Ventennio fascista
Avere tra le mani una pagella scolastica del ventennio fascista è utile soprattutto per capire quanto, sin dalla più tenera età, il regime di Mussolini fosse indottrinante. Già il frontespizio di una pagella di quinta elementare del 1935 non lasciava spazio a fraintendimenti. La grafica è futurista così come lo stile. In basso, in maiuscolo, una scritta: "Ministero Educazione Nazionale". In alto, immancabile, troneggia la classica simbologia del Ventennio: il fascio littorio, l'aquila romana e la baionetta. Di lato la scritta "XIII opera balilla".
Aprendo la pagella si nota immediatamente che accanto all'anno scolastico è specificata anche l'era fascista; in questo caso è la XIII. In alto a sinistra è indicato il numero della tessera con cui l'alunno era iscritto all'opera balilla. Le materie che i giovani "balilla" e le "piccole italiane", ovvero i bambini tra gli 8 e gli 11 anni e le bambine tra gli 8 e i 14 anni, dovevano studiare erano lo specchio di quanto il regime cercasse, sin dall'infanzia, d'istruire un popolo asservito alla politica mussoliniana.
Tra le materie da studiare c'era "Nozioni varie e cultura fascista" e "Storia e cultura fascista". Inoltre gli scolari erano chiamati all'approfondimento di "Lavori donneschi e manuali".
Nel complesso la valutazione dell'insegnante si distribuiva lungo tre trimestri, su queste discipline:
– Religione;
– Canto;
– Disegno e bella scrittura;
– Ortografia;
– Lettura ed esercizi scritti di lingua;
– Aritmetica e contabilità;
– Nozioni varie e cultura fascista;
– Geografia;
– Storia e cultura fascista;
– Scienze fisiche e naturali e igiene;
– Nozioni di diritto e di economia;
– Educazione fisica;
– Lavori donneschi e manuali;
– Disciplina;
– Igiene e cura della persona.