Corteo pro Palestina sul Lungomare a Napoli, blindata la zona del Consolato Usa: il piano traffico
Corteo pro Palestina sul Lungomare di Napoli, sabato 11 novembre 2023. Blindata dalle forze dell'ordine la zona circostante il Consolato degli Stati Uniti d'America, tra piazza della Repubblica, via Caracciolo e viale Dohrn. Il Comune di Napoli, su richiesta della Questura, ha disposto un apposito piano di viabilità, con divieto di sosta in viale Gramsci e sospensione dello stazionamento dei taxi in piazza della Repubblica.
Il corteo dovrebbe attraversare il lungomare e poi riunirsi in presidio in piazza della Repubblica, davanti al Consolato Americano, attorno alle ore 15,00. Un altro corteo nazionale è stato annunciato per il 17 novembre in occasione della giornata internazionale per il diritto allo studio: a Napoli partirà alle ore 9,00 da Piazza Garibaldi.
Marcia Pro Palestina: piano viabilità per sabato 11 novembre 2023
Il dispositivo temporaneo di traffico sarà in vigore domani, sabato 11 novembre 2023. Ecco di seguito l'ordinanza del Comune di Napoli, che prevede dalla mezzanotte di sabato e fino a cessate esigenze di:
- istituire il divieto di fermata e di sosta con rimozione forzata in viale Gramsci, nel tratto compreso tra piazza della Repubblica e via Galiani.
- sospendere gli stalli di sosta riservata ai taxi in piazza della Repubblica; la pista ciclabile in via Caracciolo, nell'area pedonale tratto compreso tra piazza della Repubblica e viale Dohrn.
Petizione degli intellettuali per fermare la guerra
Intanto, su Change.org è stata lanciata una petizione per fermare il conflitto in Medio Oriente, che ha già raccolto migliaia di adesioni, tra le quali quelle di intellettuali e artisti:
Napoli – recita il testo della petizione – città della pace Unesco non resta indifferente alla tragedia che sta devastando i popoli israeliano e palestinese. Assistiamo ad un conflitto in cui, per la prima volta dopo la Seconda Guerra Mondiale, la strage di civili inermi su larga scala sembra essere la regola o addirittura un obiettivo strategico per entrambe le parti in guerra, in violazione dei principi umanitari e del diritto internazionale. Sappiamo bene che le parole non riporteranno in vita i morti; non cureranno i feriti; non ricostruiranno le città e i villaggi distrutti. Ma possono servire a ricordare come sulla comunità internazionale e su ciascuno di noi incomba la responsabilità di fare tutto quanto sia necessario per fermare il conflitto in corso. Violenza chiama violenza, mentre solo il dialogo teso alla ricerca ostinata di ciò che unisce, piuttosto di quello che divide, potrà garantire un futuro di pace e giustizia per tutti. Per questo chiediamo ai contendenti e a chi ne ratifica i comportamenti FERMATEVI!
Tra i firmatari, Marisa Laurito, Maurizio de Giovanni, Patrizio Rispo, Luciano Stella, Giulia Agrelli, Ottorino Cappelli, Nicola Cotugno, Nino Daniele, Aldo De Chiara, Pasquale De Sena, Marialuisa Firpo, Francesco Forzati, Roberto Giovene di Girasole, Alfredo Guardiano, Leonid Guardiano, Desiree Klain, Eugenio Lucrezi, Andrea Morniroli, Amalia Scielzo, Biancamaria Sparano e Vitaliano Menniti.