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Coronavirus, ospedali di Caserta e Salerno pagati e mai entrati in funzione perché manca il collaudo

Sono costati oltre 6 milioni di euro gli ospedali prefabbricati di Caserta e Salerno voluti da Vincenzo De Luca durante la fase acuta di emergenza Coronavirus. Non hanno mai ospitato un paziente, non sono mai stati collaudati e al momento, senza collaudo, non possono entrare in funzione. Continua l’inchiesta di Fanpage.it sugli appalti pubblici in Campania durante la pandemia.
A cura di Redazione Napoli
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a cura di Antonio Musella, Gaia Martignetti e Peppe Pace

Sarebbero dovute essere il fiore all'occhiello della gestione della pandemia di Vincenzo De Luca, oggi sono semplicemente delle strutture chiuse e non si sa se e quando potranno mai accogliere un paziente. Sono gli ospedali prefabbricati di Caserta e Salerno, voluti fortemente dal presidente della Regione Campania per fronteggiare la fase più acuta della pandemia da Coronavirus, avrebbero dovuto accrescere il numero di posti di letto in terapia intensiva disponibili ma non sono mai entrati in funzione perché manca il collaudo. Si rivelerà l'avvio di una pasticcio burocratico di enormi proporzioni che ci consegna oggi degli ospedali fantasma.

Caserta: ospedale mai aperto e tra 4 anni bisognerà smontare tutto

E' il 17 marzo quando viene indetta la gara d'appalto per la realizzazione dei tre ospedali modulari in Campania, uno a Napoli nel parcheggio dell'Ospedale del Mare, uno a Caserta nel parcheggio dell'Ospedale S.Anna e l'altro all'interno dell'Ospedale Ruggi d'Aragona a Salerno. "Ad aggiudicarsi tutti e tre i lotti e l'azienda veneta Med – ci spiega Vincenzo Viglione, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle – la gara dura appena 48 ore, viene indetta il 17 marzo e viene chiusa il 19 marzo". Dal verbale di gara è possibile notare come la Med sia l'unica azienda ad aver offerto un progetto esattamente uguale alle richieste della Regione Campania: "La Med si è impegnata a realizzare i tre ospedali prefabbricati in 18 giorni – spiega a Fanpage.it Mariangela Cianci, avvocato esperto di appalti pubblici – teniamo presente che si era a Marzo, nel momento di massimo picco della pandemia da Coronavirus nel nostro paese, quindi i tempi della realizzazione dell'appalto assumevano un'importanza fondamentale". Entro 18 giorni, come lo stesso De Luca annunciava in pompa magna, Med avrebbe dovuto consegnare gli ospedali. Ma Caserta l'area su cui la Med avrebbe dovuto installare i prefabbricati con i posti di terapia intensiva non era di proprietà della Asl. Si tratta di un'area dove sorge un parcheggio privato: "L'area dove doveva sorgere l'ospedale prefabbricato di Caserta diventa di proprietà della Regione Campania solo in un secondo momento – spiega l'avvocato Cianci – quando attraverso un decreto del Prefetto l'area viene requisita". Il tutto avviene il 6 aprile esattamente 18 giorni dopo la gara d'appalto, ovvero quando l'ospedale doveva essere già realizzato. "Se la requisizione viene fatta il 6 aprile e solo il 9 aprile l'area entra nella disponibilità della Regione Campania, è chiaro che i 18 giorni ormai sono già passati" sottolinea il consigliere Viglione. È il 18 aprile quando Vincenzo De Luca si reca in visita al cantiere dell'ospedale di Caserta e davanti alle telecamere dice: "I tempi sono stati rispettati alla lettera, è una bellissima struttura, non sarà demolita tra due mesi ma resterà in appoggio al lavoro dell'ospedale". Parole che cozzano con la realtà: non solo i tempi non sono stati rispettati perché la Med non è stata messa in condizione dalla Regione Campania di realizzare l'opera in 18 giorni, ma soprattutto quell'ospedale ad oggi, 29 luglio 2020, non è mai stato aperto. Ancor più distante dalla realtà l'affermazione sul futuro della struttura: "Per utilizzare l'area è stato usato lo strumento della requisizione per pubblica utilità – spiega l'avvocato Cianci – che ha una durata limitata nel tempo. Tra 4 anni l'area andrà riconsegnata ai proprietari nello stato originario, quindi senza le opere che sono state costruite sopra". Tra 4 anni al massimo, l'ospedale dovrà essere smontato e l'area restituita ai proprietari, altro che "opera che resterà a supporto dell'ospedale". Infatti, quando a giugno scoppia il focolaio di Mondragone, le circa 30 persone risultate positive non vengono portate all'ospedale prefabbricato di Caserta, che resta rigorosamente chiuso, ma all'ospedale di Maddaloni.

Salerno: lavori mai finiti e nemmeno l'ombra di un paziente

All'interno dell'Ospedale Ruggi d'Aragona doveva sorgere l'ospedale prefabbricato realizzato dalla Med, ma ancora oggi l'area è sostanzialmente un cantiere. Anche qui, il 28 aprile aprile, De Luca si era recato in visita parlando di opera finita ma a oggi quell'ospedale non ha mai visto un paziente. "E' poggiato sui dei blocchi di cemento – osserva Andrea Cioffi sottosegretario allo sviluppo economico del Movimento 5 Stelle – non mi pare una soluzione ideale per moduli di terapia intensiva, se viene un terremoto, Dio ce ne scansi e liberi, quella roba lì non regge". Il sottosegretario Cioffi ha lavorato nel settore edile per moltissimi anni prima di diventare deputato: "Questi lavori qui non sono nemmeno finiti, l'appalto prevedeva che entro 18 giorni venisse consegnato il tutto e quindi il diciannovesimo giorno l'ospedale doveva entrare in funzione. Qui c'e' un recinto, non è accessibile, sostanzialmente è chiuso" ci racconta Cioffi mentre ispezione la struttura prefabbricata dall'esterno. "Gli ospedali prefabbricati sono serviti solo a far battere le mani alle persone quando hanno visto la colonna di tir, ma mica ai malati", a parlare è il dottor Luigi Greco, virologo, che era stato richiamato dalla pensione per dare una mano all'Ospedale Ruggi D'Aragona di Salerno all'inizio della pandemia ma quando ha criticato le scelte politiche sulla gestione dell'emergenza, la direzione dell'ospedale di Salerno gli diede il ben servito, interrompendo la collaborazione. "Sono state fatte delle cose non perché potessero servire al malato, del malato non se ne è mai fottuto nessuno. L'ospedale prefabbricato non ha mai aperto e credo che non sia nemmeno agibile". Anche nell'ultimo sopralluogo svolto a luglio, l'ospedale si presenta con materiale di risulta e masserizie accanto al recinto che ne delimita l'area, con pezzi di corrimani divelti.

Il pasticcio dei collaudi: ecco a voi gli ospedali fantasma

Ma come è possibile? Come è possibile che un'opera che doveva essere pronta e funzionante ad aprile dopo oltre 3 mesi non abbia mai aperto? Come è possibile che i lavori non siano mai stati completati del tutto? Perché mentre scoppiano dei focolai come quello di Mondragone, i pazienti sono mandati altrove ? "Dal carteggio che leggo io hanno fatto davvero un pasticcio" ci spiega l'avvocato Cianci. Proviamo a ripercorrere ciò che è accaduto attraverso un documento in possesso di Fanpage.it. E' una lettera che gli avvocati della Med inviano alla Regione Campania. In questo carteggio si spiega che ad opere quasi concluse e già pagate, la Regione Campania ha chiesto delle varianti alla ditta. Scrivono gli avvocati di MED: "Poiché il picco pandemico era andato fortunatamente riducendosi, con minore necessità dell'utilizzo di terapie intensive, sono emerse in sede politica e di opinione pubblica (articoli di giornale e trasmissione Tv) alcune critiche agli ospedale prefabbricati Covid, paventandone l'inutilità. La Regione Campania si è diligentemente avveduta che l'interesse pubblico sarebbe stato meglio conseguito attraverso l'adeguamento dei tre ospedali". In buona sostanza le terapie intensive non servivano più, De Luca a chi lo criticava dava del "portaseccia", ma contemporaneamente la Regione Campania si affrettava a chiedere modifiche alle strutture prefabbricate per farne un uso diverso. E' lo stesso direttore generale dell'Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva a spiegarlo davanti alle telecamere. I lavori che la Regione Campania chiede a Med prevedono un extra budget di circa 2 milioni di euro, 1 milione a Napoli, 480 mila euro a Caserta e 541 mila euro a Salerno. Ed è qui che si fa il pasticcio: "Tutti i lavori che sono stati ordinati dalla Regione Campania a Med hanno finito per realizzare un ospedale diverso, con una diversa finalità, non doveva più accogliere i malati Covid in terapia intensiva – sottolinea l'avvocato Cianci – la Regione Campania non intende pagare queste opere (extra) a Med giustificando il fatto che queste opere non sono state mai commissionate, la Med per spingere la Regione Campania a farsi pagare delle opere realizzate e commissionate, dice che il collaudo non verrà fatto prima del pagamento di tutte le opere (extra) realizzate". Senza la Med la Regione Campania non può fare il collaudo. Senza collaudo l'ospedale non può essere utilizzato. La Regione non vuole pagare Med e Med si rifiuta di collaudare. D'altronde le opere che i singoli direttori dell'esecuzione dei contratti delle Asl di Napoli, Caserta e Salerno hanno chiesto hanno portato alla modifica del progetto iniziale che era "La realizzazione di moduli prefabbricati di terapia intensiva". Per realizzare quei lavori che hanno modificato l'opera sarebbe stato opportuno indire una nuova gara d'appalto. Insomma un pasticcio che è già finito in carte bollate. Intanto gli ospedali prefabbricati di Caserta e Salerno, costati tra opere e modifiche successive 6,2 milioni di euro, sono e resteranno chiusi. 

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