Coronavirus nel campo rom di Secondigliano, nessun controllo su chi entra ed esce
Preoccupano i tre casi di Coronavirus che sono stati accertati all'interno del campo rom di Secondigliano, quartiere della periferia settentrionale di Napoli: a risultare positivi al tampone una ragazzi di 17 anni, incinta, e due suoi parenti che vivono insieme a lei; si attendono i risultati dei tamponi effettuati su altre 9 persone che rientrano nella rete dei contatti della ragazza. Nel frattempo, visto che il virus potrebbe diffondersi all'interno del campo rom, e anche al di fuori, l'Asl ha raccomandato ai residenti di non lasciare le proprie abitazioni. Sul posto, però, come ha potuto constatare Fanpage.it, non c'è nessuno a verificare che, effettivamente, gli abitanti non lascino le loro case e vadano al di fuori del campo. È vero, per il momento non è stato preso ancora nessun provvedimento ufficiale, come l'istituzione di una zona rossa, ma se l'Asl ha raccomandato a chi risiede nel campo rom di non lasciarlo, ci dovrebbe essere almeno qualcuno a controllare.
Intanto, il presidente della VIII Municipalità di Napoli (Piscinola, Marianella, Chiaiano, Scampia) Apostolos Paipais, invita a salvaguardare la salute dei residenti del campo rom. "Si è venuti a conoscenza, attraverso gli organi di stampa, di alcuni casi di contagio da Covid 19 presso il campo rom in via della Circumvallazione Esterna che destano forti preoccupazioni anche per la probabilità di diffusione presso il campo rom in Viale della Resistenza – Cupa Perillo di cui sono, peraltro, ben note le precarie situazioni igienico sanitarie che già di per sé possono connotarsi come ulteriore elemento di rischio e pericolo per la incolumità pubblica e per la diffusione del contagio – ha detto Paipais -. Pertanto, si interessano le autorità, per la parte di competenza, a voler disporre gli interventi necessari alla tutela dello stato di salute degli abitanti del predetto campo rom e del prevalente interesse pubblico".