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Coronavirus, i medici di famiglia: “Per la Campania serve il massimo contenimento”

Silvestro Scotti, presidente del sindacato Fimmg dei medici di medicina generale: “Per la Campania occorre il massimo contenimento contro il Coronavirus. Il basso tasso di mortalità in Campania? Qui da anni aspettativa di vita minore, ci sono meno anziani a rischio e molti giovani, e questo può falsare i dati”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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"Per la Campania occorre il massimo contenimento contro il Coronavirus". Non usa mezzi termini Silvestro Scotti, presidente del sindacato Fimmg (Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale), intervenuto a SkyTg24. "Il basso tasso di mortalità in Campania? Qui da anni aspettativa di vita minore, questo può falsare i dati". Il rappresentante dei medici della Campania chiede quindi ulteriori restrizioni per arginare il rischio di diffusione del contagio per la Campania, classificata al momento dal Ministero della Salute, retto da Roberto Speranza, come area gialla, a rischio moderato, dopo il Dpcm del 3 novembre scorso, firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Scotti (Fimmg): "Serve massimo contenimento per Campania"

Proprio in queste ore, però, il posizionamento della Campania potrebbe essere rivisto, a seguito di una nuova riunione del Cts, della Cabina di Regia del ministero con la Regione. "L'ambiente sanitario campano – spiega Silvestro Scotti (Fimmg) – sia per quanto riguarda la medicina territoriale che quella ospedaliera, ritiene sia necessario andare al massimo contenimento. La Campania ha caratteristiche molto peculiari rispetto al panorama italiano, è la regione con l'età media più bassa d'Italia. L'età giovanile, seppure in presenza di una diffusione del virus molto allargata rispetto ai numeri, rende la casistica dei pazienti prevalentemente riferita all'età giovanile, con pazienti asintomatici e paucisintomatici. Da anni la Campania era una delle Regioni dove l'aspettativa di vita era minore, questo significa che abbiamo una quota di anziani a rischio minore e può falsare i dati sulla mortalità". I valori che vengono determinati come indicatori nazionali, "se non vengono calati sulle realtà specifiche delle Regioni – ha concluso – possono apparire fallaci e contraddittori rispetto alla percezione che ha l'ambiente sanitario".

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