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Coronavirus, Di Maio: “In Campania ospedali al collasso. Ci vuole l’Esercito”

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio: “In Campania strutture ospedaliere al collasso. Immagini terribili per la persona morta al Pronto Soccorso. Esercito e Protezione Civile devono andare in rinforzo a medici e infermieri. Zone rosse negli ospedali con le code. Non è una sfida a chi è più sceriffo”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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“C'è un' emergenza nell'emergenza e sono le immagini che arrivano dagli ospedali della Campania. Ora bisogna intervenire. La Sanità è in enorme difficoltà in tutto il Sud: Esercito e Protezione Civile devono andare in rinforzo ai nostri medici ed infermieri che sono allo stremo”. Non ha dubbi Luigi Di Maio, ministro degli Esteri ed esponente del M5S, che in diretta Facebook cita il caso del paziente Covid positivo morto all'Ospedale Cardarelli: “Dalla Campania arrivano immagini terribili – ieri una persona è morta al Pronto Soccorso, altre stanno sulle barelle in condizioni preoccupanti”.

Di Maio: “Non è una gara a chi è più sceriffo”

“Questa non è più un'opinione. Non è una gara di battute tra chi è più sceriffo. Abbiamo davanti strutture ospedaliere al collasso. Ed è inutile dire che il problema è solo Caserta, Salerno o Napoli: queste fanno due terzi della Campania e se non funzionano le strutture lì vuol dire che la Campania è al collasso. Abbiamo visto dei numeri e delle immagini che ci preoccupano. Quello che è successo a quella persona morta ieri in ospedale ci porta a mandare un grande abbraccio ai suoi familiari ma anche a dire che ora dobbiamo agire. È finito il tempo delle chiacchiere. Io rispetto tutti ma quando sento battute e minimizzazioni non va bene”.

“Zone rosse negli ospedali con le code”

“Il ministro Speranza ha la mia fiducia – conclude Di Maio – ma se ci sono file di 30 ore fuori dagli ospedali si devono dichiarare le zone rosse. Non so se regionali o provinciali, ma decidiamo. Non è uno scherzo. Abbiamo 600 mila positivi e le curve peggiorano e nonostante tutto vedo ancora i negazionisti”. E ribadisce: “Zone rosse dove ci sono situazioni negli ospedali fuori controllo, e poi esercito e protezione ma anche collaborazione istituzionale”.

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