Coronavirus Campania, 949 contagi e 32 morti: bollettino di sabato 19 dicembre
In Campania oggi 19 dicembre il bollettino dell'Unità di crisi della Regione Campania che da marzo monitora la pandemia Covid riferisce di 949 positivi al tampone (885 asintomatici e 64 con sintomi) su 15.739 tamponi effettuati in strutture pubbliche e private. Il totale dei positivi è 179.677, quello dei tamponi: 1.893.908.
Sono 32 i morti che vanno ad aggiungersi alla triste contabilità delle vittime (7 deceduti nelle ultime 48 ore e 25 deceduti in precedenza ma registrati ieri), per un totale deceduti pari a 2.560. Ci sono 1.424 guariti: 92.927. Continua il lento miglioramento del quadro complessivo dei contagi, con un tasso positivi-tamponi cala oggi al 6,02% e i nuovi positivi per la prima volta da settimane sotto quota mille, pur in presenza di un numero elevato di tamponi, 15.739.
Report posti letto su base regionale
- Posti letto di terapia intensiva disponibili: 656
- Posti letto di terapia intensiva occupati: 122Posti letto di degenza disponibili: 3.160 (**)
- Posti letto di degenza occupati: 1.598
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Il bollettino di oggi si inscrive in una più complessiva situazione di tensione che riguarda la decisione, presa dal governatore della Campania Vincenzo De Luca, di norme più restrittive per i prossimi giorni rispetto al decreto del governo: la Campania resta infatti zona arancione fino alla vigilia di Natale e non passa a gialla come ipotizzato nelle ore scorse.
Dopo questa decisione da parte di Palazzo Santa Lucia, inevitabili le proteste: Confcommercio e Confesercenti si lamentano col prefetto, i ristoratori invece vanno ai fatti: un blocco stradale è stato avviato sul lungomare di Napoli, nella zona di piazza Vittoria, da parte di alcune decine di ristoratori e pizzaioli che contestano la decisione del governatore. L'allentamento delle restrizioni a partire da domani era ampiamente atteso, e ieri è stato confermato dal ministero della Salute, cosa che – spiegano i manifestanti – aveva spinto molti ad approvvigionarsi di derrate alimentari per i quattro giorni di riapertura possibili fino alla nuova zona rossa nazionale. Cibo che inevitabilmente non servirà più a nulla.