Coronavirus Campania, 1500 in quarantena a casa non gravi. L’Unità di Crisi: Non correte in ospedale
Aumentano i casi Covid19 in Campania con pochi sintomi. I positivi non gravi in quarantena a casa sono circa 1.500. Dall'Unità di Crisi per l'emergenza Coronavirus in Campania arriva l'appello ai cittadini “a non correre in ospedale per chiedere il ricovero se i sintomi non sono gravi”. Verso la riattivazione e il potenziamento il sistema della telemedicina per l'assistenza a casa dei pazienti cosiddetti pauci sintomatici – i casi non gravi, che non hanno problemi di respirazione o di saturazione del sangue tali da richiedere il ricovero – già sperimentati durante la fase del lockdown e poi, in alcune Asl ridotti quando il numero dei contagi è sceso, tra giugno e luglio. “Adesso – spiega Pina Tommasielli, responsabile della medicina territoriale dell'Unità di Crisi – stiamo registrando un aumento dei casi, in maggioranza pauci sintomatici, che non necessitano di ricoveri ospedalieri, ma che comunque corrono in ospedale a richiederlo. Così non va bene. C'è un protocollo per l'assistenza medica a casa per il Coronavirus. I pazienti con pochi sintomi devono restare a casa, altrimenti non avremo posto negli ospedali per ricoverare i casi più gravi”.
Il protocollo per l'assistenza medica a Casa
Cosa prevede il protocollo per l'assistenza domiciliare per i casi a bassa sintomaticità attivato durante il lockdown? “Nei casi di Covid19 non gravi, con pochi sintomi – spiega Tommasielli – abbiamo approvato un preciso protocollo regionale. Il paziente con sintomi da Coronavirus non deve assolutamente andare in ospedale, ma deve rivolgersi al proprio medico di famiglia, contattandolo telefonicamente. Il medico farà il triage telefonico e attiverà la richiesta all'Asl per il tampone a casa. Arriverà il camper medico dell'Usca che farà il tampone direttamente a casa. Nel caso di pauci sintomatici, che non necessitano ricovero, il paziente può essere seguito direttamente a casa sua, dove resterà in quarantena. Dall'Asl sarà contattato telefonicamente ogni giorno per monitorare lo stato di salute. L'Usca verrà a casa periodicamente per i controlli col saturimetro o con l'elettrocardiografo. Tutto viene tracciato su una piattaforma online. Se è necessario, il medico di famiglia chiama il medico specialista che verrà a casa per eventuali accertamenti. Mentre l'Asl provvederà a mandare sempre a casa i farmaci anti-virali per le cure”. Questo sistema, poi codificato nel protocollo regionale, durante la fase finale del lockdown è stato attivato da alcune Asl, come la Napoli 1, 2 e 3 e l'Asl di Caserta.