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Caso Boccia-Sangiuliano

Convention Fdi, via Sangiuliano c’è Cirielli. Che pensa alla candidatura a presidente della Regione Campania

Il disastro Sangiuliano accelera il cambio di strategia in Fratelli d’Italia. Edmondo Cirielli, l’uomo che voleva il Principato di Salerno, potrebbe farsi avanti a breve per le Regionali 2025 in Campania.
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Gennaro Sangiuliano ed Edmondo Cirielli
Gennaro Sangiuliano ed Edmondo Cirielli
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La decisione era pressoché scontata: alla convention campana di Fratelli d'Italia, in programma venerdì 13 e sabato 14 settembre ad Avellino, il nome di Gennaro Sangiuliano è stato depennato. L'ex ministro della Cultura avrebbe dovuto tenere le conclusioni dell'evento di partito, ma dopo la settimana infernale del caso Maria Rosaria Boccia, l'intervista in lacrime al Tg1, le rivelazioni della imprenditrice di Pompei e le dimissioni da ministro, è saltato tutto.

Fdi ci ha tenuto a farlo sapere col dovuto anticipo, per scongiurare l'assedio di quei giornalisti interessati solo alla vicenda Boccia che sta facendo fibrillare il governo di Giorgia Meloni. Resta confermato venerdì alla convention Fdi di Avellino l'arrivo dei ministri Matteo Piantedosi e Orazio Schillaci. Ma al posto dello speech su "La cultura per la rinascita della Campania"   le conclusioni saranno affidate all'altro maggiorente campano di Fratelli d'Italia, il viceministro agli Esteri Edmondo Cirielli. Egli parlerà di "Campania capofila del Sud, il Sud baricentro del Mediterraneo".

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Ed è interessante, in questo contesto, approfondire la posizione di Cirielli, noto ai più per la sua singolare proposta di istituire il «Principato di Salerno», esposta non tra amici al bar ma alla Camera dei Deputati (la prima volta nel 2011, reiterò nel 2013).  Classe 1964,  «amante della propria Patria e Famiglia, cultore delle Tradizioni e degli Antenati, da sempre a destra», tre lauree, in Giurisprudenza, Scienze Politiche e Scienze della Sicurezza,  già Generale di Brigata dell’Arma dei Carabinieri in Ausiliaria, prima ancora studente della Nunziatella e dell'Accademia di Modena, Cirielli è stato candidato per la prima volta nel 1994 alle Politiche con Alleanza Nazionale, ma è stato anche assessore comunale (a Nocera Inferiore, la sua città), presidente della Provincia di Salerno in quota Popolo della Libertà, poi deputato, tra i fondatori del nuovo corso meloniano e oggi viceministro alla Farnesina.

La difficoltà politica che ha fermato la contenibile ascesa di Gennaro Sangiuliano potrebbe oggi rappresentare un'occasione formidabile per il viceministro salernitano. Già nel giugno scorso Cirielli fece capire chiaramente che per le Elezioni 2025 in Campania  la candidatura alla Presidenza della Regione sarebbe dovuta toccare a Fratelli d’Italia, contraddicendo i sogni del duo Antonio Tajani-Fulvio Martusciello. Del resto Forza Italia in Campania è in caduta libera e non può evidentemente ambire ad esprimere un papabile governatore.

E qui viene il bello. Cirielli, pur cauto, non ha mai escluso di poter essere lui il candidato, anzi: ha sempre detto che non gli avrebbe fatto paura nemmeno una terza ricandidatura di Vincenzo De Luca col centrosinistra. Il caso Boccia ha escluso ogni possibile ipotesi Sangiuliano e in questo contesto l'ex carabiniere potrebbe avere strada spianata, almeno per avanzare una disponibilità. Che poi riesca a candidarsi e a fare breccia nell'elettorato campano, visto che oltre Salerno è sconosciuto, è tutto da vedere.

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