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Controlli tra pescherie e ristoranti, sequestrati 450 chili di pesce nel Salernitano

Controlli ad ampio raggio della Capitaneria di Porto di Salerno: ispezioni in pescherie e ristoranti, sequestrati 450 chili di pesce andato a male.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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Circa 450 chili di pesce in cattivo stato di conservazione e privo di tracciabilità sono stati sequestrati nel corso dell'operazione straordinaria della Guarda Costiera di Salerno, che tra il 27 e il 30 ottobre ha messo in campo un servizio di controlli mirati contro gli illeciti in materia di pesca marittima che hanno interessato anche le aree marine protette di Costa degli Infreschi e della Masseta, di Santa Maria di Castellabate e di Punta Licosa.

L'attività operativa, inquadrata in un'operazione regionale disposta dalla Direzione Marittima di Napoli – 4° Centro Controllo Area Pesca – ha condotto a circa 170 controlli, impiegando oltre 70 militari, 12 autopattuglie, 3 motovedette, 3 battelli a chiglia rigida. I controlli hanno interessato sia la pesca in mare sia quella della commercializzazione del pescato, quindi pescherie e ristoranti. Complessivamente sono state accertate 17 violazioni, sanzionate per oltre 200mila euro, e che hanno portato al sequestro dei circa 450 chili di pesce, già posti in vendita e quindi pronti per finire sulla tavola dell'ignaro consumatore.

Sotto chiave anche circa 7mila metri di attrezzi da pesca e un cospicuo numero di Fad, Fish aggregating device, ovvero dispositivi creati per attirare pesci che poi vengono catturati con sistemi di reti da pesca a circuizione; i "cannizzi" erano sprovvisti dei previsti sistemi di identificazione e segnalamento o erano posizionati in zone vietate e non erano realizzati con materiali conformi alle norme nazionali ed europee, non essendo biodegradabili e consentendo anche la cattura di esemplari allo stato novello, quindi sottomisura.

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