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Elezioni amministrative Napoli 2021

Giuseppe Conte a Napoli per Manfredi sindaco. Ma il vero obiettivo è ricompattare il M5S in città

Giuseppe Conte, Luigi Di Maio, Roberto Fico: il Movimento Cinque Stelle cala il tris a Napoli in occasione della campagna elettorale per le Comunali. Ma più che per sostenere Gaetano Manfredi insieme al Pd è per ricompattare i pentastellati in città, divisi e ‘spaesati’: dalle battaglie grilline anti sistema (e anti De Luca) alla “stagione nuova” di Conte.
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Siamo appena a giugno e il Movimento Cinque Stelle a Napoli deve calare già il tris d'assi e giocarsi il bagno di folla per le Comunali in autunno nelle quali si è impegnato a sostenere Gaetano Manfredi sindaco insieme al Partito Democratico.

La formazione era così composta: l'ex premier Giuseppe Conte, l'uomo che garantisce il bagno di folla e la presenza di tutti i media (interessati soprattutto al suo ruolo nazionale) e fa campagna elettorale a viso aperto. Con lui il ‘quasi candidato sindaco' e presidente della Camera Roberto Fico  e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio che scelgono di non parlare, mantenendo un profilo istituzionale ma garantendo la massiccia presenza dei pentastellati.

La domanda è una: la calata pentastellata era più per Gaetano Manfredi o per il M5s stesso? Il Movimento ha ormai divorziato da Casaleggio & co. ma anche all'ombra del Vesuvio ha  le sue tribolazioni: la consigliera regionale Maria Muscarà e il consigliere comunale di Napoli Matteo Brambilla hanno già annunciato la loro contrarietà al patto quello che un tempo era il detestato Pd.

Peones o influencer? Portatori di voti o di ammuina? Questo starà alle urne sentenziarlo. Di certo c'è che in una organizzazione come quella pentastellata il sentimento negativo fa presto a prendere il sopravvento e quindi era necessario dare un segnale, forte. Ed è arrivato con l'ex premier, il politico più amato (certo, meno di qualche mese fa) , il presidente dei Dpcm e delle conferenze stampa ai tempi del lockdown.

Il quadretto deve seguire tutto l'iter tipico partenopeo: corniciello rosso portafortuna (regalato dal parlamentare Salvatore Micillo); pizza tra i vicoli (Conte e Di Maio per mantenere la linea  smezzano scandalosamente una margherita) al tavolo ci sono Valeria Ciarambino, consigliera regionale e fedelissima del ministro Di Maio e la parlamentare Gilda Sportiello che nel corso di questi mesi ha tentato (non riuscendoci) di tenere compatta la base 5S a Napoli. Sportiello ora annuncia  la nascita del ‘Comitato Napoli 5 Stelle' con tanto di sito internet. Ma non è come un tempo, coi forum e i meetup e Roberto Fico giovane capo attivista.

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Giuseppe Conte, seppur un po' contrariato dalle troppe domande sul quadro nazionale, cerca di tenere il focus su Manfredi, suo ex ministro, e la sfida partenopea: «Manfredi è competente e lo sosterremo convintamente. Però… Gaetano tu permetti? il Movimento deve essere il primo alle elezioni a Napoli, numero uno. Qui hai gli eletti e gli attivisti che vogliono scatenarsi con grande passione».

Conte, uomo pratico con risposta pronta. A Marta Matano, una delle consigliere più attive del M5S partenopeo che lamentava la mancanza di condivisione delle scelte sulle Comunali a Napoli egli replica: «Quindi siccome non l'hai scelto tu non lo sostieni? Amica cara, la vita funziona anche così, bisogna essere pratici. Cosa dovevamo fare, bloccare tutto? È ragionevolezza».  Addio ai tempi dell'uno vale uno.

Nel frattempo Manfredi, abituato a osservare più che a parlare, sceglie di stare a rimorchio e godersi il bagno di folla in seconda battuta: piazza Bellini, poi la pizza e infine alla  Pignasecca, dove l'ex rettore, tifoso della Juventus, fa penitenza e si fa immortalare con una maglia di Diego Armando Maradona.

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Gaetano Manfredi non è abituato ad essere al centro della scena – e ciò già inizia ad essere un problema, essendo un candidato a sindaco nella terza città d'Italia -. Però, quando parla, Manfredi inquadra sempre la questione e non ha sbavature né regala quelle sortite alla De Magistris capaci di formidabili titoli ma pure di formidabili delusioni: «Adesso è la stagione dei rapporti istituzionali – dice  – a partire dalla Regione con il presidente Vincenzo De Luca con il quale dobbiamo condividere la pianificazione, e con il Governo nazionale, e l'impegno delle forze politiche e del M5S» dice l'ex ministro dell'Università.  Lontani i tempi degli insulti e delle posizioni inconciliabili: ora è tutto un «discutiamo».

Perfino sul Reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia di Vincenzo De Luca (contrario) e dei Cinque Stelle (promotori e dunque favorevoli). Don Vincenzo dice che va ripensato? E Conte non alza muri: «C'è un emendamento, una discussione; si può combinare lavoro occasionale stagionale con Rdc? Bisogna lavorarci, ci si confronta».

«Uniti, scriviamo una nuova pagina» scrive su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Uniti non si sa. Ma di certo  quella napoletana è una pagina del tutto nuova.

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