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Congresso Pd, dopo il “caso Caserta” gli eletti locali di Bonaccini attaccano il nazionale: “Ci vogliono cornuti e mazziati”

Dopo lo scandalo mostrato da Fanpage.it sul tesseramento dopato in provincia di Caserta, i consiglieri regionali attaccano i vertici nazionali. Gennaro Oliviero si difende: “Ho fatto solo la mia tessera”. De Luca: “E’ un circo equestre”
A cura di Antonio Musella
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Lo scandalo del tesseramento dopato del Partito Democratico in vista del congresso è esploso con l'inchiesta di Fanpage.it sul "caso Caserta" che sta catalizzando il dibattito interno ai Dem negli ultimi giorni. Oggi a prendere parola sono stati gli eletti della Campania, dal Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, passando per alcuni esponenti direttamente interessati come Gennaro Oliviero, presidente del consiglio regionale e i cui collaboratori diretti sono coinvolti nello scandalo del tesseramento di Caserta. Commenti che sembrano dribblare le irregolarità dimostrate tendendo ad attaccare i vertici nazionali del partito.

Oliviero si difende: "Che problema tengo?"

Gennaro Oliviero, sostenitore della mozione di Stefano Bonaccini, a margine del consiglio regionale che si è tenuto stamane al Centro Direzionale di Napoli, ha fatto una difesa d'ufficio di se stesso. "L'unica cosa che ho potuto fare è solo la mia tessera perché l'iscrizione è individuale" ha detto Oliviero.

Eppure, come dimostrato da Fanpage.it anche la tessera del presidente del consiglio regionale risulta anomala, visto che lo stesso risulta tesserato due volte, il 4 e il 21 marzo 2022. Inoltre le mail di suo figlio Giuseppe e dei suoi collaboratori Giuseppe Grimaldi e Ciro Marcigliano, quest'ultimo consigliere comunale di Sessa Aurunca, come mostrato dall'inchiesta di Fanpage.it, sarebbero collegate a decine e decine di tesserati.

Ai giornalisti che gli chiedevano se fosse tranquillo ha risposto: "Sì, che problema tengo?". Il presidente del consiglio regionale ha poi attaccato la componente di Articolo 1, facendo allusione a pacchetti di tessere riconducibili agli esponenti della formazione di Roberto Speranza. "In Campania credo ci sono 1.700 tessere di Articolo 1, quello come si chiama, pacchetto? Pacchettino?".

De Luca: "Sono spettatore di un circo equestre"

Il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, anche lui sostenitore di Bonaccini, non ha commentato in maniera diretta il tesseramento dopato in Campania del suo partito. Ma durante un suo intervento in aula nel consiglio regionale monotematico sulla scuola, ha fatto un passaggio sulla situazione politica. "In questo momento sono un osservatore esterno, un contemplatore politico di questo che è un circo equestre, però, voi siete più caritatevoli e avete più pazienza di me" ha detto De Luca in consiglio.

Oltre al "caso Caserta" la mozione che fa capo ad Elly Schlein, con Sandro Ruotolo aveva sollevato il caso della provincia di Salerno, dove risulterebbe un tesseramento anomalo in diversi Comuni. Notoriamente si tratta del territorio roccaforte di Vincenzo De Luca.

Massimiliano Manfredi: "Ci vogliono cornuti e mazziati"

Anche Massimiliano Manfredi, consigliere regionale e fratello del Sindaco di Napoli Gaetano, schierati entrambe con Bonaccini, è intervenuto sulla vicenda del tesseramento dopato, lanciando accuse alla dirigenza nazionale del partito. "La gestione del gruppo dirigente nazionale su questa vicenda è fallimentare Chi sta seguendo questa fase del congresso lo sta facendo seguendo un regolamento cervellotico e allucinante. Siamo qui da 6 mesi per decidere il segretario e dopo 6 mesi non abbiamo neanche l'anagrafe" ha detto il consigliere regionale.

Proprio in serata la commissione nazionale del Partito Democratico sul congresso dovrà decidere sull'approvazione o meno dell'anagrafe della Provincia di Caserta, dopo il parere negativo della commissione provinciale e i brogli evidenziati dall'inchiesta di Fanpage.it. "Ci troviamo all'assurdo che quelli che hanno suonato versi e musica ora sparano anche sul partito locale" ha proseguito Manfredi. "Questa è una terra ferita da un gruppo dirigente nazionale che l'ha ridotta ad avere un solo parlamentare del territorio benché noi con i voti dei cittadini e non con le nomine governiamo nell'80% del territorio. Come si dice da queste parti, sarebbe curioso se da questa vicenda ne uscissimo ‘cornuti e mazziati'" ha concluso il consigliere regionale.

Stesso tono anche da Bruna Fiola, consigliera regionale del Pd, anche lei schierata con Bonaccini. "Faccio notare che c'è un caso nazionale di 5.000 tessere. Posso sapere perché quelli della mozione Schlein stanno puntando i riflettori solo sulla Campania? Forse la Campania potrà dare il vero vantaggio a Bonaccini? La Campania è forse la regione in cui la mozione Schlein perderà di più? Sono polemiche strumentali da parte di chi non riesce a giocare la partita". Insomma, nervi tesi.

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