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Concerto abusivo in piazza Plebiscito, archiviazione per Tony Colombo e il fratello di De Magistris

Sono stati tutti archiviati i 9 indagati per il concerto abusivo di Tony Colombo del 25 marzo 2019 in piazza del Plebiscito. Il gip ha accolto la richiesta presentata dai pm secondo cui non è possibile dimostrare che i funzionari e gli agenti della Polizia Locale coinvolti, così come Claudio de Magistris, fratello dell’ex sindaco, sapessero che quell’evento sarebbe diventato un mini concerto.
A cura di Nico Falco
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Si chiude con una archiviazione per i 9 indagati l'inchiesta relativa al flash mob-concerto abusivo del cantante Tony Colombo in piazza del Plebiscito del 25 marzo 2019, pochi giorni dopo il suo matrimonio con Tina Rispoli: il 22 settembre scorso il gip del Tribunale di Napoli ha accolto la richiesta presentata dai pm Vincenzo Marra e Maurizio De Marco. Nel registro degli indagati, oltre al neomelodico, ci erano finiti Claudio De Magistris, fratello dell'ex sindaco di Napoli, Sarah Terracciano, presidente della Commissione pubblico spettacolo del Comune, un donna componente della segreteria del sindaco e dell'ufficio cinema, Sabina Pagnano, comandante della Polizia Municipale di Chiaia, il capitano Giovanni D'Ambrosio e altri tre agenti.

Il reato ipotizzato per Claudio De Magistris e per gli altri funzionari comunali era di abuso d'ufficio, mentre per gli agenti della Polizia Locale era di omissione di atti d'ufficio. All'epoca la Procura aveva evidenziato che l‘evento non era stato autorizzato per le modalità con cui si era effettivamente svolto. I pm hanno però chiesto l'archiviazione perché, ritengono, non è certo che ci fosse "consapevolezza piena delle autorità preposte ai controlli". In altre parole: non è possibile dimostrare che chi aveva autorizzato il flash mob, chi aveva mantenuto una corrispondenza con il management del cantante, e anche i vigili coinvolti perché di pattuglia quella sera, sapessero che quell'evento si sarebbe trasformato in un mini-concerto abusivo.

Nella richiesta di archiviazione si legge che "non vi è sufficiente piattaforma probatoria che ciò sia avvenuto nella consapevolezza piena sia delle Autorità preposte ai controlli amministrativi preventivi e durante l'evento". "Rimane infatti aperta la possibilità – scrivono ancora i pm – sulla scorta degli atti qui utilizzabili, che Claudio de Magistris non sapesse, pur se poteva sospettare, che Colombo voleva piazza del Plebiscito per una manifestazione canora vera e propria senza affrontare l'iter autorizzativo e le conseguenti spese".

Gli episodi dell’inchiesta

(Articolo aggiornato il 28 ottobre 2024)

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