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Napoli, i dirigenti del Comune non potranno avere più di 27mila euro di bonus: tagliati gli stipendi

Ci sono 23,4 milioni da recuperare per bonus non dovuti dal 2007 al 2011. Abbassato il tetto per le indennità di incarico dei dirigenti esterni.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Il Comune di Napoli taglia i bonus ai 32 dirigenti esterni: non potranno avere più di 27mila euro all'anno di indennità di incarico oltre allo stipendio. Il minimo previsto dalla legge. Buste paga più leggere, quindi, con tagli che potranno arrivare anche a 600 euro al mese. Ma la scure arriva in un periodo di grande difficoltà per il Municipio, con la macchina amministrativa ridotta all'osso, dove i dirigenti, già sotto organico, sono costretti ormai da anni a super-carichi di lavoro a causa della difficoltà del Comune a fare assunzioni. Molti, infatti, rivestono anche più incarichi ad interim, essendoci numerose posizioni vacanti.

Buco da 23 milioni da recuperare

Qual è il motivo dei tagli? Ci sono da recuperare oltre 23,4 milioni di euro pagati dal Municipio ai dirigenti dal 2007 al 2011 come bonus che non erano dovuti, perché il fondo per il salario accessorio sarebbe stato sovradimensionato. Questa la cifra quantificata dall'ispettorato generale di Finanza Pubblica della Ragioneria Generale dello Stato nel 2013. Secondo gli “007” del Mef, dal 2007 al 2011 nella costituzione del fondo per il salario accessorio dal 2007 al 2011 ci sarebbero stati “indebiti incrementi”. Importi che adesso andranno recuperati. Ma non finisce qui, perché a rischio ci sono i bonus anche degli anni successivi, che saranno oggetto di ulteriori approfondimenti.

Il Mef ha poi inviato nel 2019 il dossier alla Procura della Corte dei Conti e alla sezione di controllo della Campania, per eventuali ulteriori controlli. In via prudenziale, l'amministrazione Manfredi ha deciso di tagliare il fondo di retribuzione di posizione e risultato nel 2021. L'importo del fondo è stato determinato in 3 milioni, mentre in precedenza arrivava a 4-5 milioni. Di questi, circa 2,2 milioni sono stati destinati alla retribuzione di risultato, fissata al minimo di 27mila euro. I tagli però sono andati a gravare solo sui 32 dirigenti esterni, che si vedranno già da quest'anno buste paga più leggere anche di 600 euro al mese. Mentre per il momento sono al riparo dalla scure i dirigenti a tempo indeterminato. Una decisione che ha creato di fatto una disparità di trattamento. Non solo. Perché il nuovo fondo, così come costituito, risulta insufficiente rispetto agli incarichi di responsabilità di cui sono gravati i pochi dirigenti comunali.

I sindacati: "Subito un tavolo di confronto"

“La delibera – scrive la Cisl Fp, Anselmi, Del Gaudio e Carpenito – nella sua apprezzabile chiarezza, rende visibile una situazione di assoluta inadeguatezza del Fondo, così determinato, in rapporto alla complessità e gravosità delle responsabilità dirigenziali. Non è solo una seppur grave questione di riduzione reale dello stipendio, ma è soprattutto un macigno sull'idea stessa del ruolo e responsabilità della Dirigenza. Un coacervo di tensioni e delegittimazione della Dirigenza della terza città d' Italia, che produce danni principalmente ai servizi erogati e, quindi, alla macchina comunale”.

“Non è certo pensabile – conclude la Cisl Fp – andare avanti con una spada di Damocle derivante non solo dai 23 milioni di euro da recuperare in rapporto alla rideterminazione dei fondi dal 2007 al 2011, ma anche da quello che si aggiungerà per i fondi dal 2012 al 2020 e per la comparazione tra il fondo 2021 e quello 2016. Pertanto, chiediamo l'apertura di un costruttivo confronto, serrato e veritiero, teso a trovare soluzioni alla grave situazione creatasi. Siamo certi che di ciò sia ben cosciente l'Amministrazione e che, a tal fine, abbia già incanalato le necessarie interlocuzioni istituzionali. Serve, però, anche un coinvolgimento di tutta la Dirigenza ed ecco il motivo della nostra richiesta di urgente convocazione”.

Sulle barricate la Cgil Fp:

Per la Cigl Fp, con Danilo Criscuolo, "già nel corso del mandato della giunta de Magistris, la rappresentanza sindacale dei dirigenti aderenti alla CGIL-FP aveva invitato l’Amministrazione comunale ad attivare un negoziato per trovare una soluzione positiva alla problematica. Questo confronto non c’è mai stato e, nelle poche occasioni nelle quali è stato possibile esprimere pubblicamente il proprio punto di vista, abbiamo stigmatizzato la gestione quasi di natura privatistica di istituti contrattuali delicati quali l’indennità di posizione e l’indennità di risultato che costituiscono parte viva delle retribuzioni dei dirigenti e che sono esplicitamente materia di contrattazione con le Organizzazioni Sindacali rappresentative.

Le retribuzioni dei dirigenti, mediamente, sono allineate correttamente con le indicazioni del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro e risultano più basse di tante altre città medio-grandi. I rilievi del MEF e della Corte dei Conti ricadono sulle Amministrazioni che si sono succedute nel tempo e non possono essere meccanicisticamente applicati penalizzando fortemente le retribuzioni dei dirigenti.

La CGIL-FP è fortemente impegnata a confrontarsi in tutte le sedi con l’Amministrazione comunale e chiede che venga formalmente convocata la Delegazione trattante riportando nell’ambito di un formale negoziato tra le parti le soluzioni alle quali, a partire dalla Delibera di G.C. di fine anno, la nuova Amministrazione intende ricorrere".

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