Comune, De Magistris cambia assessori per l’11esima volta: ultimo rimpasto prima di andar via
Il sindaco Luigi De Magistris è pronto ad un nuovo rimpasto in giunta, l'undicesimo dopo quello del 2019 nell'arco di 10 anni di governo. Verso l'uscita il vicesindaco e assessore al Bilancio Enrico Panini e l'assessore al Welfare e al Lavoro Monica Buonanno. Al loro posto, in pole position per l'ingresso in giunta ci sono Marco Gaudini, presidente della commissione Ambiente del consiglio comunale, e Giovanni Pagano, sindacalista dell'Usb che si è battuto in questi anni per la vertenza dei lavoratori Apu (Attività di Pubblica Utilità). Carmine Piscopo verso la carica di vicesindaco.
Piscopo verso la carica di vicesindaco
La poltrona di vice dovrebbe andare al fedelissimo Carmine Piscopo, assessore all'Urbanistica, nonché arancione della prima ora. Mentre per Enrico Panini, assessore di peso della giunta De Magistris, fidato compagno del primo cittadino dal 2012, l'ipotesi è di affidargli un incarico in Città Metropolitana, dove potrebbe subentrare a Pietro Rinaldi, nella carica di Capo di Gabinetto. Il cambio degli uomini dovrebbe essere accompagnato anche da una rivisitazione delle deleghe, con il Lavoro che potrebbe andare a Pagano, e una diversa distribuzione delle competenze tra i vari assessori.
Dovrebbe restare in giunta invece Raffaele Del Giudice, l'ex vicesindaco e attuale assessore all'Ambiente, che rumors di Palazzo negli ultimi mesi davano in uscita. L'ultimo rimpasto in giunta risale al novembre 2019, quando uscirono gli assessori Roberta Gaeta, Nino Daniele, Laura Marmorale, con Mario Calabrese già dimissionario, ed entrarono Eleonora De Majo, Luigi Felaco, Rosaria Galiero e Francesca Menna. Adesso il risiko delle nomine è quasi ultimato, ma non sono escluse sorprese dell'ultim'ora. Un vertice in DemA, il partito del sindaco Luigi De Magistris è stato convocato per oggi. Mentre il primo cittadino nelle prossime ore dovrebbe incontrare gli assessori dati in uscita, per spiegare le motivazioni di una scelta tutta politica. Non si tratta quindi di una sfiducia per l'operato di questi anni.