Comunali Napoli 2021, Oddati (Pd): “Lavoriamo per un’alleanza larga col M5S. Manfredi ci ripensi”
“A Napoli, a differenza di altre città dove c'erano ostacoli maggiori, si è fatto un buon lavoro in vista delle prossime elezioni comunali e si sono determinate le condizioni per un'alleanza larga, capace di tenere assieme le forze che hanno sostenuto alle Regionali Vincenzo De Luca e aprire un dialogo complessivo con il M5S. Io credo che questo scenario sia ancora possibile. Spero che Gaetano Manfredi accetti di guidare questo schieramento”. Ne è convinto Nicola Oddati, della direzione nazionale del Pd, che conosce bene la realtà partenopea, avendo partecipato in passato alle primarie del centrosinistra per l'elezione a sindaco e come ex assessore comunale.
Chi vede come candidato sindaco di Napoli per il centrosinistra?
Io resto dell'opinione che sarebbe importante che Gaetano Manfredi accettasse di guidare lo schieramento del centrosinistra. Considero giusto l'appello che ha lanciato a tutti noi e al Governo, affinché ognuno faccia la sua parte e si aiuti la città a tirarsi fuori dalla difficoltà dei problemi finanziari. In questo scenario uno schieramento ampio può essere d'aiuto. Ma se Manfredi dovesse non essere disponibile, bisognerà continuare la ricerca. Ci sono altre personalità sia politiche che civiche.
Le primarie possono essere una soluzione per individuare la persona giusta?
Lo scenario delle primarie è possibile. Ma io credo che ci siano le condizioni per una candidatura unitaria e che questa sia la strada preferibile, perché siamo già al 24 maggio.
Lo scoglio posto da Manfredi è quello dell'enorme debito di 5 miliardi di Napoli. Si può governare in queste condizioni?
Tutti i sindaci delle grandi città lamentano due problemi: il primo è l'aiuto finanziario, perché nel corso del tempo si sono ridotti i trasferimenti statali e a questo si è sovrapposta la pandemia. Il secondo è la mancanza di un equilibrio nell'assetto dello Stato. I Comuni hanno pochissimi poteri per agire e meno risorse non solo finanziarie, ma anche umane. La qualità delle figure che si mettono in campo è importante anche per dare una spinta a riequilibrare l'assetto generale. In questo quadro, Napoli ha bisogno di un aiuto particolare. Servono un patto per la città e strumenti seri per la ripresa.
La crisi del Coronavirus ha fatto emergere nuove povertà e messo in evidenza le vecchie. Qual è il progetto del Pd per l'Italia?
La proposta delle Agorà lanciata dal segretario del Pd, Enrico Letta, mira a creare nel Paese un grande dibattito aperto. Da luglio a dicembre con le Agorà sperimenteremo un grande esercizio di democrazia che potrà fungere da laboratorio per tutto il sistema politico italiano. Penso che ci potrà aiutare a costruire una nuova identità, a indicare che tipo di partito vogliamo costruire e come organizzare il Pd. Un lavoro che può essere decisivo sia per il Pd che per costruire un'alleanza progressista competitiva alle prossime elezioni politiche.
Come si inserisce in questo scenario Prossima?
Prossima è una rete di esperienze, di associazioni e di persone che vuole contribuire con idee e proposte al dibattito. Vogliamo offrire una spinta per discutere anche di temi che possono essere decisivi per la posizione dell'Italia in Europa, dalla transizione ecologica, al lavoro, dalle politiche di genere, alla necessità di avanzamento dei diritti civili con la protezione sociale e una maggiore sicurezza sociale. La nostra iniziativa è nata dentro l'esperienza della pandemia che ha cambiato il modo di pensare di tutti e ci obbliga adesso ad avviare una ricerca. Vuole essere un laboratorio di idee libero a disposizione del Pd nel campo progressista.