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Comunali, caos nel M5S, i dissidenti: “Andiamo da soli, Fico complice del pacco per Napoli”

Scontro aperto tra i grillini napoletani, Muscarà e Brambilla: “No all’accordo con il Pd su Manfredi, il Movimento 5 Stelle avrà un candidato senza alleanze”. Rottura con Fico: “E’ complice del pacco per la città di Napoli”. I dissidenti sicuri di poter andare avanti: “Non c’è un direttorio e nemmeno un capo politico, chi può fermarci?”. La base pronta anche alla battaglia legale.
A cura di Antonio Musella
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All'antisala dei baroni, nel Maschio Angioino di Napoli, è andata in scena la riunione dei dissidenti del Movimento 5 Stelle. Attivisti, ma anche eletti, tra tutti la consigliera regionale Maria Muscarà e il consigliere comunale di Napoli Matteo Brambilla. Non vogliono l'accordo con l'odiato Pd e non sosterranno la candidatura di Gaetano Manfredi a Sindaco di Napoli. Ma nessuno parli di spaccatura, perché, a sentir loro, il Movimento 5 Stelle sono loro. Mentre Roberto Fico, Luigi Di Maio e l'esercito di parlamentari eletti in Campania ha benedetto l'accordo con il Pd sostenendo la candidatura di Manfredi, un pezzo del territorio si oppone fermamente. La fotografia plastica del caos in cui sono piombati i grillini. Ma Muscarà, Brambilla e gli altri, statuto alla mano, spiegano le loro ragioni e annunciano di essere pronti anche alla battaglia legale. Sarà un'estate calda tra i grillini napoletani ormai completamente lacerati al loro interno.

"Fico è complice del pacco alla città di Napoli"

La conferenza stampa vede la presenza di non più di 15 attivisti. Un numero abbastanza esiguo per definirsi "la vera base del Movimento 5 Stelle". "C'è lo sciopero dei mezzi pubblici – spiega Marì Muscarà, consigliera regionale della Campania – ma vi assicuro che siamo in tanti, nessuno vuole le alleanze, basta leggere i commenti sui social". Alle spalle degli oratori c'è un cartello, sopra ci sono i volti di Gaetano Manfredi, Enrico Letta, Roberto Speranza, Giuseppe Conte e Roberto Fico, con la scritta "Il pacco per Napoli". Già, proprio il presidente della Camera fino a poco tempo fa leader indiscusso dei grillini napoletani, osannato e sostenuto in ogni frangente. E adesso? "Non ho fatto io quel cartello – spiega la Muscarà – ma ne capisco il senso, non si parla del valore delle persone ma dell'azione politica, questo gruppo di persone in questo momento sta facendo un pacco alla città di Napoli". La guerra è ormai aperta. Ma il gruppo di attivisti e portavoce non si sente affatto addosso l'etichetta di "dissidenti". "I nostri voti convergeranno su un candidato del Movimento 5 Stelle che sarà scelto, come sempre, con le assemblee, con la piattaforma Rousseau se sarà possibile, e sarà scelto dal territorio. Non lo sceglierò io e nemmeno gli uomini a Roma che vogliono questa alleanza solo per far sopravvivere il patto di governo. Sono 3 anni che le alleanze stanno dilaniando il Movimento 5 Stelle" sottolinea la consigliera regionale. Per il gruppo quindi l'accordo Pd-M5S a sostegno di Manfredi è come se non esistesse. Oggi hanno presentato il programma e si apprestano a scegliere il candidato Sindaco grillino che non si alleerà con nessuno.

"Chi può fermarci? Non c'è un capo o un direttorio"

Per quanto possa apparire surreale quello che sta avvenendo, il gruppo di Brambilla e Muscarà spiega in maniera lineare la propria posizione: "C'è un'ingerenza insopportabile della politica romana che vuole imporre le scelte su Napoli – spiega Brambilla – lo Statuto prevede che sono i territori che possono aprirsi a delle alleanze. Noi siamo portavoce eletti ed attivisti, nessuno ci ha consultato, non c'è stata una votazione, non ci sono state assemblee". Un vuoto politico che i grillini contrari all'accordo su Manfredi, vogliono sfruttare procedendo da manuale. "Il nostro regolamento stabilisce che si presenta un programma, lo stiamo facendo – sottolinea Brambilla – poi si sceglie il candidato, nessuno ci ha consultato sulle alleanze e quindi non ci sono alleanze". Ha possibilità di avere effetti concreti questa strategia? "Io e tutti noi siamo orgogliosamente del Movimento 5 Stelle – spiega accorato in consigliere comunale – in questo momento non c'è un capo politico, non c'è un direttorio, stiamo in mano ad un curatore, io sono un portavoce eletto in consiglio comunale e lo sarò fino ad ottobre. Questi sono i fatti, chi può dire che non siamo del Movimento 5 Stelle? E se qualcuno lo dice ci deve spiegare politicamente ma anche legalmente perché non siamo più del Movimento 5 Stelle". Effettivamente in questo momento il vertice grillino non esiste, pertanto la base agisce come da prassi. Un disastro politico, c'è poco da dire. In questo quadro, Fico diventa uno degli autori del "pacco per Napoli" e nemmeno la figura di Giuseppe Conte riscuote consensi: "Non è un iscritto del Movimento 5 Stelle, in questo momento non è titolato a firmare nulla" spiega Brambilla. Lo scenario diventa ancora più complesso quando si fa presente alla consigliera Muscarà che Gaetano Manfredi è stato Ministro dell'Università del governo Conte, sostenuto dal Movimento 5 Stelle. "No – risponde la consigliera regionale – noi non abbiamo mai sostenuto il governo Conte". Viene proprio da chiedersi "Ma noi chi?". La risposta è sempre la stessa: il Movimento 5 Stelle.

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