Comitato Manfredi alla Federico II, Clemente: “Grave, università resti fuori dalla politica”
"Le Università devono essere lasciate fuori dagli interessi politici". Anche Alessandra Clemente, candidata sindaco sostenuta da De Magistris per Palazzo San Giacomo, ha parlato della vicenda che vede coinvolto, suo malgrado, Gaetano Manfredi, altro candidato sindaco per Napoli ed ex rettore dell'Università Federico II di Napoli. Nelle scorse ore infatti è emerso che Bruno Amato, docente federiciano e candidato nella lista "Moderati per Manfredi", avrebbe inviato ai propri colleghi una mail istituzionale chiedendo loro di indicare il numero di preferenze che possono garantire alle elezioni, allegando i loro dati e posizione accademica. La vicenda, fatta emergere da Fanpage.it, ha sollevato un ginepraio di polemiche, con lo stesso Amato a spiegare si sia trattato di una leggerezza.
"Leggo che tra le liste a sostegno di Gaetano Manfredi c’è chi utilizza mezzi, canali e risorse dell’Università di Napoli Federico II per fare campagna elettorale all’ex rettore", ha detto Alessandra Clemente, "e questo non è accettabile. Il professor Bruno Amato sostiene di essere incappato in un errore dettato dall’inesperienza politica, nonostante già candidato nel 2011 nelle liste del PdL a sostegno di Gianni Lettieri (centrodestra, ndr). Un dato non trascurabile che getta ulteriori ombre su una candidatura, quella di Manfredi, finora caratterizzatasi per eterogeneità e incompatibilità politica tra le liste a suo sostegno", ha aggiunto ancora la Clemente, "ed è grave che una istituzione pubblica come l’Università, che dovrebbe essere lasciata fuori dagli interessi politici, venga utilizzata come una cassa dalla quale pescare voti, quasi fosse un feudo personale. Che senso ha", ha incalzato ancora la Clemente, "creare un fascicolo da consegnare a Manfredi, entro il quale segnalare i professori della Federico II che lo sostengono, le loro posizioni accademiche e quanti voti sono disposti a portare alla sua candidatura? Questa ha tutta l’aria di essere una schedatura da fare tra i sostenitori di Manfredi all’interno dell’Università".