Come sta Gaetano di Vaio dopo l’incidente: le condizioni dell’attore e produttore napoletano
Per molti che lo conoscono o che con lui hanno condiviso un progetto cinematografico, documentaristico, teatrale, è stato uno choc apprendere della difficile situazione di Gaetano Di Vaio, 56 anni, attore, produttore e regista napoletano, in gravi condizioni di salute a causa di un incidente stradale avvenuto nella notte di giovedì 16 maggio nell'hinterland di Napoli.
L'autore e attore era in scooter su via Santa Maria a Cubito, la lunga strada che taglia l'area a Nord di Napoli fino al Casertano, all'altezza del comune di Qualiano, quando – per cause al momento in corso di accertamento – il mezzo che guidava è rovinato sull'asfalto. È intervenuto il 118, insieme ai carabinieri: Di Vaio è stato trasportato d'urgenza al Pronto Soccorso dell'ospedale San Giuliano di Giugliano, ed è in condizioni giudicate gravi, secondo fonti di Fanpage.it. La prognosi è riservata.
La notorietà recente di Gaetano Di Vaio si deve alle prime due stagioni della serie televisiva crime "Gomorra", liberamente ispirata al bestseller di Roberto Saviano. Nella finzione cinematografica Di Vaio interpretava "Baroncino", fedelissimo dei Savastano di Secondigliano e specializzato nel narcotraffico per rifornire le piazze di spaccio.
Tutte dinamiche criminali che l'attore e produttore napoletano conosce bene perché per negli anni della gioventù è rimasto drammaticamente imbrigliato nella tossicodipendenza e nella criminalità non organizzata, necessaria a procacciarsi i soldi della dose quotidiana.
Ed è questa la forza di Di Vaio: aver utilizzato la sua vita passata come elemento per rinascere. Lo scrive nel libro "Non mi avrete mai", insieme al regista Guido Lombardi, dove racconta del suo alter ego, Salvatore Capone, che inizia a nove anni a entrare nella criminalità e percorre tutti i gradi della devianza: riformatori, carceri minorili fino a Poggioreale.
Tutto per poi cambiare vita, diventare un ex delinquente di strada e iniziare il percorso che lo ha portato a fondare "Figli del Bronx", ora "Bronx Film", casa di produzione cinematografica e televisiva e diventare riferimento per tanti cineasti che volevano raccontare alcuni quartieri di Napoli.