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Coltellate a calcetto: il figlio della boss Licciardi teneva fermo ragazzo e nipote lo colpiva

Convalidato il fermo di Giuseppe Musella, figlio di Maria Licciardi: avrebbe bloccato un ragazzo mentre il figlio lo accoltellava su un campo di calcio a Miano.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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È stato convalidato il fermo di Giuseppe Musella, 50 anni, indagato per tentato omicidio in concorso col figlio ventenne Gennaro Musella: i due, rispettivamente figlio e nipote di Maria Licciardi ‘a Piccerella, boss dell'Alleanza di Secondigliano, sono accusati di avere ferito 3 giovani durante una partita di calcetto a Miano alla quale stava partecipando il ragazzo; per gli inquirenti il ventenne avrebbe accoltellato un coetaneo e poi, aiutato dal padre, avrebbe sferrato diversi fendenti al torace di un altro e infine avrebbero aggredito il terzo, fratello dei primi due.

A scatenare tutto, sarebbero state discussioni sul campo di gioco. Giuseppe Musella è stato rintracciato dai poliziotti qualche ora dopo, nella sua abitazione a Napoli, e nei suoi confronti è stato eseguito un provvedimento di fermo, poi convalidato; il figlio, inizialmente irreperibile, si è presentato alla Polizia in compagnia del suo legale. L'avvocato Rosario Arienzo, che difende entrambi, ha annunciato che presenterà ricorso al Tribunale del Riesame.

Accoltellati sul campo di calcetto, c'è un video

Fondamentale per le indagini è stato un video, girato da alcuni presenti alla partita di calcio nel campo di Miano, che ha ripreso anche i momenti della rissa e a cui si fa esplicito riferimento nell'ordinanza di convalida per Musella. È stato dall'analisi della schedina, oltre che dal racconto di altri testimoni, che gli agenti hanno ricostruito gli eventi. Nel video, si legge nell'ordinanza, si vede il calciatore con la maglia numero 5, poi identificato in Gennaro Musella, che va a bordo campo per prendere qualcosa da un borsone e infilarlo in tasca, presumibilmente il coltello che userà di lì a poco; quindi si avvicina a uno degli avversari e sferra diversi fendenti.

Subito dopo si vede un uomo di mezza età, poi identificato in Giuseppe Musella, che entra in campo e blocca un altro giocatore, fratello del primo ferito, "al fine di favorire la condotta violenta del Musella Gennaro, il quale accanendosi a sua volta sulla medesima vittima gli sferrava due colpi al lato destro del costato". Terzo ferito, il fratello dei primi due, che era intervenuto in loro difesa ed era stato anche lui aggredito.

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