“Col sommergibile è sicuro, ma c’è solo da Panama”, i narcos intercettati su come spostare la droga
Il sistema migliore per spostare la droga sarebbe quello col sommergibile, ma "c'è solo da Panama", in alternativa anche i container possono offrire buone garanzie che il carico arrivi a destinazione. Contenuto di un dialogo intercettato tra due dei narcos finiti nell'inchiesta che questa mattina, 16 gennaio, ha portato alla misura cautelare per 29 persone, ritenute legate a due distinti gruppi criminali che importavano e vendevano droga non solo nel Napoletano ma anche in Puglia e in Calabria.
A parlare sono Kevin Kurti, destinatario di misura cautelare in carcere, e un suo connazionale su cui sono in corso ulteriori accertamenti. Il dialogo risale al 5 giugno 2021, i due sono in automobile, non sanno che nel veicolo c'è una microspia ambientale che registra le loro conversazioni. Dal tenore del dialogo, ritengono gli inquirenti, sembrano entrambi bene a conoscenza dei meccanismo del narcotraffico internazionale; parlano di trattative intraprese con contatti turchi e dei sistemi per spostare la droga correndo meno rischi possibile. Si confrontano su tre sistemi diversi: container, borse e sommergibili.
Kurti spiega che il sommergibile è, a suo modo di vedere, il mezzo più sicuro, perché "sotto acqua è 100%", però c'è un problema: "Ci sta solo da Panama". Secondo la Polizia Giudiziaria, rileva il gip nell'ordinanza, le affermazioni dei due trovano riscontro nelle indagini sui traffici di droga e sulla scoperta del metodo alternativo che si sta di recente affermando, ovvero, appunto, quello che prevede l'utilizzo di sommergibili, già riscontrato dalle unità militari Statunitensi nel 2016 e nel 2019 e da quelle panamensi nel 2020.