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Col bradisismo sollevati banchine di Pozzuoli e fondale, trasporti per Ischia e Procida a rischio

Il comandant della Capitaneria di Porto di Pozzuoli ha chiesto un incontro col Prefetto di Napoli sui rischi nella navigazione legati al bradisismo.
A cura di Nico Falco
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Immagine di archivio
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La crisi bradisismica in atto, che ha comportato l'innalzamento delle banchine a Pozzuoli e il fondale marino, potrebbe mettere a rischio i trasporti per le isole di Ischia e Procida, sia quelli legati alla logistica sia quelli del turismo. Una situazione su cui il tenente di Vascello Edoardo Russo, comandante della Capitaneria di Porto di Pozzuoli, ha chiesto alla Prefettura di Napoli un incontro per valutare le soluzioni per restituire funzionalità e sicurezza al porto, ipotizzando possibili limitazioni ai collegamenti marittimi nel caso in cui non vengano effettuati lavori urgenti di dragaggio. Nel mese di aprile sono state registrate oltre 1.200 scosse legate al bradisismo, si tratta del numero più alto dal 2005.

Le banchine di Pozzuoli hanno un ruolo fondamentale: sono punto di transito di oltre un milione di passeggeri e più di 300mila veicoli ogni anno. Con l'innalzamento delle banchine portuali le operazioni di imbarco e sbarco dei traghetti sono diventate molto lunghe e complicate e già è accaduto che bus e camion sono rimasti a terra. Altro aspetto preoccupante, quello legato ai fondali marini: sono risaliti di diversi centimetri, rendendo la secca prospicente la banchina Emporio una seria minaccia per le navi che effettuano manovre nel porto, specie nei giorni di bassa marea e vento forte; da inizio anno due traghetti sono rimasti insabbiati, incidenti risolti senza danni.

Nella lettera inviata al Prefetto il comandante Russo specifica che, in mancanza di interventi risolutori, si dovrà prendere in considerazione l'ipotesi di limitare il traffico marittimo per Ischia e Procida, con le conseguenti ripercussioni sulla filiera logistica; il provvedimento, a stagione turistica già avviata, avrebbe un impatto devastante sulle economie delle due isole del golfo di Napoli. Il tenente Russo, inoltre, sottolinea che non c'è un piano speditivo per la gestione dei collegamenti con le isole in caso di emergenza sia vulcanica sia bradisismica e che questo rischia di "generare interferenze con la necessaria gestione delle emergenze come già reso evidente nel corso dell'ultima esercitazione del 22 aprile".

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