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Cognati uccisi dal suocero, imputato portato al tribunale sbagliato: rinviato il processo

Slitta al 14 febbraio il processo per Raffaele Caiazzo, accusato dell’omicidio di Luigi Cammisa e Maria Brigida Pesacane a Sant’Antimo (Napoli).
A cura di Nico Falco
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Avrebbero dovuto portarlo nel tribunale di Napoli, dove era atteso per l'avvio del processo per il duplice omicidio di Luigi Cammisa, marito della figlia, e Maria Brigida Pesacane, moglie del figlio. Ma, questa mattina, Raffaele Caiazzo è stato invece accompagnato al tribunale di Napoli Nord, che si trova invece ad Aversa, in provincia di Caserta: per questo motivo, vista l'assenza dell'imputato, la prima udienza si è conclusa con il giuramento della giuria popolare. Lo scorso ottobre si era verificato un caso analogo, sempre davanti allo stesso giudice.

Il processo per la morte dei due cognati è in corso davanti alla Corte di Assise di Napoli (presidente Concetta Cristiano, giudice a latere Paola Valeria Scandone), è stato rinviato al 14 febbraio, quando è prevista la costituzione delle parti civili e la discussione delle questioni preliminari e verrà fissato un calendario delle udienze.

I fatti risalgono all'8 giugno 2023 quando, nel giro di pochi minuti, le due vittime vennero ammazzate a colpi di pistola a Sant'Antimo, in provincia di Napoli: Cammisa in strada, a piazzetta Sant'Antonio, la Pescane nel bagno della sua abitazione, poco distante, mentre i figli piccoli dormivano in un'altra stanza. Caiazzo, rintracciato poco dopo dalle forze dell'ordine e, dopo l'arresto, confessò l'omicidio del giovane ma disse di non ricordare nulla di quello della ragazza.

Inizialmente era stato sostenuto che il movente fosse riconducibile all'ossessione del 44enne, convinto che i due cognati, sposati coi figli Anna e Alfonso, avessero una relazione extraconiugale; successivamente dalle dichiarazioni dei figli e della moglie di Caiazzo era invece emerso che l'uomo si era invaghito di Maria Brigida e sosteneva di avere avuto una relazione con lei.

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