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Cognati uccisi a Sant’Antimo, Raffaele Caiazzo condannato all’ergastolo

Condannato all’ergastolo con isolamento diurno per 30 mesi Raffaele Caiazzo, l’uomo che uccise genero e nuora l’8 giugno del 2023 a Sant’Antimo.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Luigi Cammisa, Raffaele Caiazzo e Maria Brigida Pesacane
Luigi Cammisa, Raffaele Caiazzo e Maria Brigida Pesacane

Ergastolo per Raffaele Caiazzo, l'uomo che uccise genero e nuora perché convinto fossero amanti. Il verdetto è della Corte d'Assise di Napoli. Luigi Cammisa e Maria Brigida Pisacane erano rispettivamente marito e moglie dei figli dell'uomo, ed entrambi avevano due figli. Oltre all'ergastolo, Caiazzo e stato condannato all'isolamento diurno per 30 mesi (2 anni e mezzo) dai giudici della seconda sezione della Corte d'Assise di Napoli.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Luigi Cammisa, 29 anni (marito della figlia di Raffaele Caiazzo), venne freddato in strada alle 6.30 del mattino mentre andava sul posto di lavoro, in piazza Sant'Antonio. Pochi minuti dopo venne uccisa anche Maria Brigida Pesacane, 24 anni (moglie del figlio, gemello dell'altra ragazza), mentre era in casa, per poi far perdere le proprie tracce. Entrambi vennero uccisi a colpi di pistola l'8 giugno del 2023: Raffaele Caiazzo si costituì poi dopo cinque ore ai carabinieri di Gricignano d'Aversa. I giudici della seconda sezione della corte d'Assise di Napoli lo hanno condannato oggi all'ergastolo con isolamento diurno per 30 mesi per quel duplice omicidio. Tra le parti civili al processo si è costituita anche la Fondazione Polis, rappresentata dall'avvocato Gianmario Siani.

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