Claudio Mandia, gli avvocati della famiglia iniziano indagine nel college americano in cui è morto
È passato quasi un mese dalla morte di Claudio Mandia, lo studente di 17 anni di Battipaglia, nella provincia di Salerno, morto suicida nella notte tra il 16 e il 17 febbraio nel college americano che frequentava, l'Ef Academy di Thornwood, a New York. Ad un mese di distanza, gli avvocati statunitensi che seguono la famiglia del 17enne hanno avviato le proprie indagini per stabilire, in parallelo agli inquirenti, cosa sia accaduto al 17enne quella notte: da quanto si apprende fino a questo momento, come ribadito più volte dai famigliari, il 17enne si sarebbe tolto la vita, impiccandosi, dopo giorni in punizione, in isolamento dopo essere stato accusato di aver copiato a un compito; misure punitive che, subito dopo la morte del 17enne, la famiglia non aveva esitato a definire "primitive".
Da quanto si apprende, il prossimo 16 marzo, gli avvocati dello studio legale statunitense Bochetto-Lentz, che come detto seguono la famiglia di Claudio Mandia, si recheranno nel college in cui il 17enne è morto per esaminare la stanza in cui è stato ritrovato il suo corpo senza vita e svolgere un sopralluogo nel campus della Ef Academy: lo scopo è quello di ricostruire gli ultimi giorni di vita di Claudio Mandia e, proprio per questo, nei giorni scorsi gli avvocati hanno già ascoltato sei testimoni, mentre altri saranno ascoltati successivamente.
La polizia: "Lo studente morto per impiccagione"
Sulla morte di Claudio Mandia è stata avviata, naturalmente, anche una indagine delle forze dell'ordine statunitensi, condotta dalla polizia di Mount Pleasant e dall'ufficio del procuratore distrettuale della Contea di Westchester. La conclusione alla quale sono arrivati gli inquirenti americani è che Claudio Mandia si sia suicidato, impiccandosi nella stanza del dormitorio del college in cui era stato posto in isolamento.