Claudio Mandia, 17enne morto suicida al college: a breve il processo civile, ascoltati anche i compagni
Dopo la decisione della Contea di Westchester di non andare avanti con il processo penale per la mancanza dei presupposti, la famiglia di Claudio Mandia, il 17enne di Battipaglia (Salerno) morto suicida nella sua stanza del college nel quale studiava negli Stati Uniti nella notte tra il 16 e il 17 febbraio del 2022, ha denunciato nuovamente la scuola – la Ef Academy di Thornwood – e a breve partirà il processo civile.
I genitori vogliono accertare le responsabilità della scuola
La madre e il padre di Claudio – imprenditori conosciuti a Battipaglia – sono convinti che la scuola nella quale il 17enne frequentava l'ultimo anno di liceo abbia grandi responsabilità nel suicidio del ragazzo. Claudio Mandia, infatti, era stato espulso e messo in isolamento perché sorpreso a copiare un compito. Come racconta la madre del 17enne in una intervista al Mattino, si tratterebbe di una pratica consolidata dell'istituto: da qui il processo civile, per "evitare che possa accadere ad altri", come racconta la donna.
Una delle novità del processo civile che prenderà il via a breve – e che negli Stati Uniti è completamente indipendente dal procedimento penale – è che saranno ascoltati anche i compagni di Claudio, che invece non sono stati sentiti nell'ambito delle indagini penali. Proprio loro potrebbero fare maggiore chiarezza sulle ultime ore di vita del 17enne e sulle pratiche messe in atto dall'istituto nei suoi confronti nei tre giorni che hanno preceduto la sua morte.
La risposta della Ef Academy di Thornwood
A Fanpage.it, in occasione della decisione della Procura statunitense di non procedere penalmente, la Ef Academy di Thornwood aveva fatto però sapere che la causa conteneva "affermazioni inesatte". Secondo l'istituto, infatti, Claudio Mandia non era stato messo in isolamento, ma si trovava in una stanza non chiusa a chiave e poteva circolare liberamente nella scuola.