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Trasporto pubblico a Napoli

Storie d’amore in Circumvesuviana: dal matrimonio ‘grazie’ alla Portici-Sorrento al ticket con dedica

Circumvesuviana, “in mezzo ad un mare di bestemmie un raggio d’amore”: ecco le storie sbocciate a bordo del treno più scalcagnato d’Italia o aspettando alla stazione…
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«Ama e ridi se amor risponde», cantava il poeta. E se tarda ad arrivare? Magari non si «piange forte» come suggeriva Fabrizio De Andrè, ma qualche lamentela ci sta. Anche se oggi è considerata una delle peggiori linee ferroviarie d'Italia per condizioni dei vagoni e scarsa puntualità, c'è stato un tempo in cui la Circumvesuviana, fondamentale collegamento ferroviario tra Napoli e l'entroterra orientale e meridionale della sua area metropolitana, serviva con relativa puntualità i pendolari.

Andare e venire con un treno, 6 giorni su 7, magari negli stessi orari, comporta l'instaurarsi di rapporti coi pendolari che come te ogni santo giorno fanno lo stesso percorso. Rapporti cordiali, chiacchiere cortesi. In alcuni casi amicizie, in altri addirittura si va oltre.

Ne sanno qualcosa i ferrovieri che, quando aprono il loro archivio di ‘memorie in carrozza', possono snocciolare ricordi commoventi di persone che hanno deciso di percorrere – è il caso di dirlo – lo stesso cammino, non solo a bordo ma anche nella vita, mettendo su famiglia.

Correva l'anno 1990.  Questo in foto è un biglietto della Cirvumvesuviana datato 25 novembre 90, del costo di 4.400 lire, andata e ritorno da Portici a Sorrento. Lo compra  un ragazzo di 17 anni, Alfredo, che per il suo primo appuntamento decide di prendere il treno per portare Francesca a fare una passeggiata in Costiera.

Il mare d'inverno, la città sorrentina che non perde il suo fascino, anzi assume un romanticismo che in anni remoti incantarono artisti, poeti, filosofi: Nietzsche, Byron, Dickens, Shelley, solo per ricordarne alcuni.

«Oggi Alfredo e Francesca sono sposati, hanno due bambini, e in un cassetto del comodino custodiscono gelosamente il retaggio di quell'amore che sarebbe sbocciato di lì a breve. Non una lettera o una compilation su un cd. Ma un biglietto della Circumvesuviana», scrive Giovanni Masturzo che del suo odio-amore per la Cirucum ha fatto una passione, creando una pagina su Facebook dal titolo "Circumvesuviana. Guida alle soppressioni e ai misteri irrisolti" che gli ha già ‘regalato' l'esordio con un libro satirico qualche anno fa.

In mezzo ad un mare di bestemmie un raggio d'amore. C'è poi Severino che scrive la sua storia nei commenti al biglietto d'epoca. Ed è un racconto meraviglioso, commovente:

Io a 18 anni, il 4 novembre 1994 con la Circumvesuviana partii da Cicciano per andare a prendere Rosaria a scuola ad Avella, ci mettemmo insieme e lo siamo da allora dopo 28 anni.

Abbiamo adottato due figli, Maxim a Sanpietroburgo e Miriam Nhu a Ho Chi Minh City, poi è arrivato un altro figlio, Jacopo in modo biologico, ogni mese il 4 ci facciamo gli auguri e teniamo più a questa data che a quella del matrimonio.

La Circumvesuviana ce l'abbiamo dentro la nostra storia.

Giovanni conferma a Fanpage.it che storie del genere gli vengono raccontate a cadenza pressoché quotidiana. L'ultima in ordine di tempo è dei giorni nostri ed è, per così dire, ancora "in itinere" (un po' come la Circum stessa…): Carla è una ragazza di Torre Annunziata che non ha mai preso la Circumvesuviana. Il suo collega e fidanzato, per far colpo in modo romantico, regala a Carla ogni giorno dei biglietti della Circum con dediche molto speciali. Quale sarà il prossimo passo per chiederle di sposarlo?

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