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“Ci sta la zia”: così la piazza di spaccio avvertita dell’arrivo dei carabinieri

Ercolano (Napoli): pusher avvertiti in codice da un cliente dell’imminente irruzione dei carabinieri. Ma i militari fanno prima e riescono ad arrestare una intera famiglia di spacciatori.
A cura di Redazione Napoli
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foto di repertorio
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«Ci sta la zia!». Sono tanti i modi – documentati da intercettazioni e inchieste – di definire le forze dell'ordine per avvertire vedette e pusher delle piazze di spaccio. Lontani i tempi in cui era «la madama», oggi è «Maria», «'o pallone» oppure il sempreverde «sta piovendo leva i panni!». In una stradina di Ercolano, popoloso centro del Vesuviano, l'arrivo dei carabinieri era «la zia»:  questo il messaggio istantaneo inviato dal cliente appena fermato al pusher che si trova nell’appartamento. Un cliente particolare, visto che era anche una guardia giurata.

Ma i carabinieri della Tenenza di Ercolano hanno fatto prima dell'allarme: si erano già appostati davanti a un immobile in via Trentola, dove avevano individuato un via vai di persone. Fermata la prima persona, poi la seconda, fino ad accertare la presenza di quattro clienti. Tutti usciti dalla stessa abitazione, tutti in tasca una dose di cocaina. I carabinieri “attendono” il proprio turno e fanno irruzione nell’appartamento nonostante l'allerta già diramato.

In casa l’intera famiglia. Padre, madre e figlia. Hanno rispettivamente 39, 37 e 20 anni, solo la ragazza è incensurata. Mentre i carabinieri salivano la donna getta la droga nel lavandino,  ma i militari riescono a individuarne tracce insieme a tutto il resto del materiale. Inizia la perquisizione che permette di rinvenire e sequestrare 3.554 euro in contanti, una macchina per termosaldature, un bilancino, un coltello intriso di cocaina, un barattolo in vetro con all’interno cocaina diluita in acqua e 9 smartphone. Sequestrati anche un pugnale seghettato e un sistema di videosorveglianza utilizzato per osservare l’esterno dell’abitazione.

La perquisizione è stata poi estesa in un altro fabbricato utilizzato dal 39enne. Nell’immobile di via Supportico Bosco sono stati rinvenuti e sequestrati altri due telefoni cellulari di vecchia fattura ma funzionanti e 55 grammi di cocaina. I coniugi sono stati arrestati e trasferiti in carcere mentre la ragazza è stata denunciata. I carabinieri hanno denunciato per favoreggiamento la guardia giurata che aveva avvertito i pusher e lo hanno segnalato alla Prefettura. Sequestrata l’arma di ordinanza con il relativo munizionamento.

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