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“Ci avete rubato i soldi!”, minacce al 118 davanti all’ospedale San Paolo a Napoli

L’equipaggio del 118 della postazione San Paolo è stato minacciato dai parenti di un uomo che avevano trasportato in ospedale poco prima: i familiari non avevano trovato del denaro in casa e credevano che a prenderlo fossero stati i sanitari. Per evitare l’aggressione fisica i soccorritori si sono riparati nell’ospedale e hanno chiamato la polizia.
A cura di Nico Falco
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Quando sono tornati all'ospedale San Paolo, dopo aver sanificato l'ambulanza, i sanitari hanno trovato ad attenderli i parenti dell'uomo che poco prima aveva accompagnato al Pronto Soccorso. E giù insulti e minacce, che hanno costretto medici e infermieri a correre all'interno della struttura per evitare di essere aggrediti anche fisicamente. Motivo, un'accusa infamante: i parenti erano convinti che, approfittando dell'intervento, l'equipaggio del 118 avesse rubato dei soldi che il paziente teneva in casa.

È successo nella tarda mattinata di oggi, 17 dicembre, a Fuorigrotta, quartiere della periferia ovest di Napoli. A raccontare l'episodio è Nessuno Tocchi Ippocrate, che segnala le violenze ai danni dei sanitari e indica quella odierna come l'aggressione numero 54 del 2020. L'equipaggio, spiega l'associazione, era stato in una abitazione di via Cattolica, nella zona di Cavalleggeri, in seguito alla chiamata dei familiari per un malore. L'uomo, che si era rivelato anche essere positivo Covid, era stato stabilizzato, prelevato dall'appartamento e trasportato in ambulanza al San Paolo. Alla fine dell'intervento i sanitari erano andati a sanificare il mezzo di soccorso, come prevede il protocollo.

Sono tornati nel piazzale dell'ospedale poco dopo, e lì ci hanno trovato i parenti del paziente, che stavano aspettando proprio loro. Sono partiti gli insulti e le minacce, i sanitari si sono rifugiati nella struttura e hanno chiamato la polizia. La ragione dell'aggressione l'hanno spiegata i poliziotti, che sono arrivati poco dopo nell'ospedale di Fuorigrotta e hanno identificato tutti i coinvolti: i familiari del paziente non avevano trovato del denaro che sapevano essere in casa, circa 650 euro, e si erano convinti che a portarlo via fosse stato l'equipaggio del 118. "Ci chiamano ritardatari, fannulloni, dicono che giriamo per la città con le sirene accese per impaurire le persone – conclude Nessuno Tocchi Ippocrate – adesso ci danno anche dei ladri d'appartamento. Che brutta fine che hanno fatto, gli eroi di marzo".

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