Chiuso ristorante da incubo a Napoli: cucine sporche, rischio di contaminazione: 8mila euro di multa
Qui si andava ben oltre le "cucine da incubo" di Antonino Cannavacciuolo. Perché il ristorantino etnico di via Montesanto a Napoli non avrebbe proprio dovuto servire piatti ai suoi clienti. Motivo? Cucine sporche, cibi tenuti male, puzza e grasso ovunque. L'antitesi della ristorazione. Dopo una precisa segnalazione – non si sa se di un attento osservatore o di un cliente che si è sentito male – la Polizia Municipale di Napoli, Unità Operativa Avvocata ha eseguito verifiche sull'idoneità dei prodotti alimentari e delle materie prime utilizzate per la preparazione delle pietanze, nonché sul corretto rispetto della disciplina del settore alimentare al fine di prevenire possibili situazioni di intossicazioni alimentari. Risultato? Sconcertante: sono stati rilevati locali e attrezzature in pessime condizioni igienico sanitarie, dove sporcizia, grasso e cattivo odore erano ovunque.
Gli agenti hanno contestato quindi al titolare, un cittadino pakistano, sanzioni per oltre 8.000 euro, rilevando, oltre all’evidente mancata pulizia del ristorante, la non conformità delle autorizzazioni amministrative, la non corretta gestione dei rifiuti prodotti, l’assenza delle autorizzazioni relative alle installazioni pubblicitarie esterne.
Gli agenti della Polizia Locale hanno richiesto, inoltre, l'intervento del personale dell’Azienda sanitaria Locale, servizio SIAN Prevenzione Collettiva che, confermando la situazione di estremo degrado hanno disposto l’immediata sospensione dell’attività per “Grave rischio di contaminazione crociata”, ovvero il pericolo che gli agenti patogeni o sostanze pericolose passino da un cibo o una superficie all’altro.