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Chiude l’Istituto Nazareth, addio alla storica scuola privata del Vomero

Chiude lo storico Istituto Nazareth al Vomero: oltre trecento ragazzi – dall’infanzia ai licei – restano senza scuola. Bagarre dei genitori.
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La notizia è arrivata ieri pomeriggio un fulmine nel cielo sereno e rovente di Napoli: l'Istituto Nazareth, storica scuola privata del Vomero (via Kagoshima) attiva dal 1956, chiude definitivamente i battenti. La chiusura è confermata a Fanpage.it da fonti interne all'istituto parificato, ora inondato di richieste e domande: che futuro avranno i lavoratori – portinai, collaboratori esterni insegnanti – ma soprattutto quale il futuro dei circa 300 allievi del Nazareth? L'istituto vomerese era omni-comprensivo: scuola dell'infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di I e II grado (Classico, Linguistico e Scientifico). Presumibilmente avranno il nulla-osta per iscriversi altrove. Il tutto, a fine luglio, nel marasma generale.

Ma come mai chiude l'Istituto Nazareth? Una nota che sta circolando molto fra alunni ed ex alunni, professori e dipendenti racconta una storia di «silenzio generale delle Istituzioni locali, della Curia, del Ministero della Pubblica Istruzione»: «Il Nazareth – si legge – chiude sotto gli occhi di quegli enti che avrebbero dovuto garantire e promuovere il diritto allo studio nella scuola».

Nel mirino c'è l'impresa sociale che gestisce la scuola e in particolare il rapporto con la Congregazione religiosa delle Dame di Nazareth, cui fa capo la proprietà della struttura. «Dissesto finanziario», questa è la motivazione secondo questa nota, non firmata, che circola fra i dipendenti, alunni e genitori degli alunni sui social. Molti chiedono cosa ne sarà delle rette annuali già pagate. Su questo per ora nulla si sa.

Il danno arrecato a bambini ed adolescenti, già provati da anni di pandemia, che improvvisamente si trovano privati dei loro maestri, dei loro professori, dei legami affettivi consolidatisi in questi anni, è incommensurabile! Incommensurabile è anche il danno derivante dal non poter scegliere, per l’assenza di tempo e di disponibilità numerica, una adeguata alternativa in termini di offerta formativa, costi, ubicazione.
Così come è incommensurabile il danno, il dolore, la paura ed il disagio arrecato a tutti i dipendenti e professori, con esperienza anche ventennale, lasciati dall’oggi al domani, letteralmente privi di occupazione!
Confidiamo che gli enti preposti e la magistratura, cui molti di noi si rivolgeranno, non chiuda gli occhi su questa vicenda che distrugge un altro pezzo del nostro quartiere. Abbiamo diritto di riavere la scuola che abbiamo scelto: l’Istituto Nazareth.

Sono tante le persone che sui social network ricordano i "bei tempi andati":

Scale fatte sempre di corsa , le vendite di beneficienza , il teatro , le partite di pallavolo in palestra ,le messe di padre de Gregorio, i panini con la mortadella del bar , le sigarette fumate di nascosto in giardino , la divisa tanto odiata , lo struccante sulla scrivania della signora Caterina, Madre Antonina sempre pronta a "offrirci" una gonna lunga quando ci presentavamo in classe con i jeans stracciati . Le risate e i pianti nei corridoi. Ii ricordi più belli della mia vita sono all’istituto Nazareth.

Le amicizie più grandi sono nate li , tra i banchi di scuola. Ancora oggi ,ogni volta che passo davanti a quel portone alzo lo sguardo e penso quanto sia stata fortunata a frequentare quella scuola. Un dispiacere immenso apprendere che tra un po’ spegneranno le
luci.

Nella giornata di oggi, appresa la vicenda, il consigliere comunale Nino Simeone ha scritto al sindaco Gaetano Manfredi per chiedergli di tutelare gli studenti nel prosieguo del loro percorso di studi.

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