Chiesta la chiusura di oltre 200 partite Iva finte a Napoli: usate per frodi da milioni di euro
La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Napoli ha chiesto all'Agenzia delle Entrate la chiusura di 229 partite Iva, corrispondenti ad altrettante società che sono risultate esistenti soltanto sulla carta, in quanto prive di qualsiasi consistenza economico-imprenditoriale: soprannominate "partite Iva apri e chiudi", venivano utilizzate esclusivamente per commettere truffe ai danni dello Stato come l'accesso ai fondi destinati alla crescita economica.
La richiesta si collega all'indagine che aveva portato al provvedimento di sequestro, datato 19 giugno 2023, nei confronti dei titolari delle imprese segnalate, nell'ambito di una attività condotta dai finanzieri del Gruppo di Frattamaggiore, coordinati dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord e relativa all'indebita fruizione della agevolazione cosiddetta SuperAce (Aiuto alla Crescita Economica). Nella circostanza erano stati sequestrati oltre 117 milioni di crediti a 800 entità, tra società e imprese individuali, tra cui le 229 che sono risultate in sostanza esistenti soltanto sulla carta, prive di fatturato attivo e passivo e, tra l'altro, inadempienti agli obblighi fiscali.
Per le partita Iva segnalate i provvedimenti di cessazione saranno adottati d'ufficio dall'Amministrazione finanziaria, con cui sono state avviate mirate intese, in aderenza a quanto previsto dall’articolo 35 (commi da 15-bis a 15-quater) del D.P.R. 633/1972, di recente modificato dalla legge n. 197/2022 (articolo 1, comma 148).
L'attività svolta dalle Fiamme Gialle, spiega una nota, si inserisce "in una più ampia azione di contrasto all'economia illegale, nel cui ambito i Reparti propongono la cessazione di partite iva all'esito di differenti tipologie d'intervento, come le verifiche e i controlli ai fini fiscali o le indagini di polizia giudiziaria".