Chi sono gli attori di Gomorra finiti in carcere anche nella vita reale
"Spara, spara!", "Gli tagliamo la testa, ai colombiani!". In mutande e con un fucile d'assalto in mano, Marco Macor è stato uno degli interpreti di una delle scene più iconiche di Gomorra: è il ragazzo che, insieme a Ciro Petrone, spara all'acqua con le armi rubate alla camorra. La storia, una delle quattro in cui si articola la pellicola di Matteo Garrone ispirata al best seller di Roberto Saviano, si conclude con l'omicidio di entrambi: vengono uccisi dagli uomini del boss dei Casalesi interpretato da Giovanni Venosa. Vicende criminali sullo schermo, ma anche nella vita reale: i due arricchiscono il lungo elenco di chi, dopo aver partecipato a Gomorra, si è davvero poi ritrovato con le manette ai polsi.
L'arresto per le truffe agli anziani
Marco Macor, 40 anni, è tra i destinatari dell'ordinanza eseguita sabato scorso dai carabinieri contro un'associazione responsabile di 54 truffe agli anziani in tutta Italia. Ai vertici ci sarebbe stato il fratello, Alberto Macor, insieme a Marica Mastroianni: i due avrebbero organizzato il lavoro delle varie "batterie", dalle chiamate per individuare le vittime alle trasferte di chi materialmente andava a sfilare i soldi alle vittime; di questo ultimo gruppo avrebbe fatto parte Marco Macor, che nelle intercettazioni viene chiamato col soprannome "Caff".
I primi attori arrestati: boss anche nella realtà
Nel 2008, lo stesso anno di uscita del film, è stato arrestato Bernardino Terracciano, ritenuto fiancheggiatore del boss stragista Giuseppe Setola, che nel film interpreta un estorsore dei Casalesi: nel 2016 è arrivata la condanna all'ergastolo (confermata nel 2018) per il duplice omicidio di Luigi e Giuseppe Caiazzo, padre e figlio, uccisi nel 1992. Terracciano aveva già lavorato con Garrone ne "L'imbalsamatore", in cui aveva interpretato un boss di camorra. Sempre nel 2008 è stato arrestato Salvatore Fabbricino, che nella pellicola interpretava uno dei camorristi di Scampia: è stato indicato dal boss pentito Antonio Prestieri come suo "dipendente".
E il 2008 è stato anche l'anno dell'arresto di Giovanni Venosa, che, a quanto risulta dalle indagini, legato ai Casalesi lo era anche nella realtà: nipote del boss Luigi Venosa, era finito in carcere nel 2008, lo stesso anno di uscita del film, e nel 2012 è stato condannato a 13 anni e 10 mesi di reclusione per diversi episodi di estorsione. Affiliato al gruppo Venosa sarebbe stato anche Marcello D'Angelo, comparsa nel film, che avrebbe estorto denaro agli inquilini abusivi di Parco Saraceno, a Castel Volturno: nel 2012 è stato arrestato per estorsione aggravata dal metodo mafioso.
I vari arresti per droga, dal set al carcere
Nel 2012 è stata la volta di Nicola Battaglia, ruolo minore, arrestato per spaccio: era uno dei giovanissimi che affrontano la prova di coraggio per entrare a far parte del clan. Il test era semplice: indossare un giubbotto antiproiettile e farsi sparare. A coordinare quel test era un capopiazza, interpretato da Salvatore Russo. Che, anche lui, è finito poi agli arresti per droga, nel 2018: secondo le indagini era uno dei capi che dirigevano una piazza di spaccio nel Lotto P di Scampia. A quella prova di coraggio partecipava anche il piccolo Totò, reclutato dal clan dopo aver tradito la madre di un affiliato a cui portava la spesa (Maria Nazionale): Salvatore Abruzzese è stato arrestato per droga nel 2021; il ragazzo è stato protagonista anche di un'altra vicenda: ha denunciato di essere stato picchiato dagli spacciatori e costretto a lasciare casa per un debito di 60 euro per una dose non pagata a fronte del quale il clan ne pretendeva 2.500.
Nel 2015 i carabinieri hanno arrestato due spacciatori nigeriani a Castel Volturno (Caserta). Uno di loro è Azize Pjamaa, che nel film ha avuto due scene in cui vendeva droga nell' ex Hotel Boomerang-Zagarella. Ma non c'è soltanto droga: nel 2013 la Guardia di Finanza ha eseguito un sequestro per oltre un milione di euro nei confronti di 4 commercianti all'ingrosso cinesi di calzature; due di loro sono stati arrestati e gli altri due denunciati per evasione fiscale, riciclaggio e impiego di denaro e beni di provenienza illecita. Il capo dell'organizzazione, arrestato a Fiumicino di ritorno dalla Cina, aveva fatto la comparsa in "Gomorra" insieme alla moglie.
Gli attori di "Gomorra La Serie" arrestati
La "maledizione", però, sembra non fare differenza tra film e telefilm: anche nel cast di "Gomorra – La Serie" ci sono stati diversi nomi che sono poi finiti nelle informative delle forze dell'ordine. Come quello di Vincenzo Sacchettino, che interpretava "Danielino", il ragazzino ingaggiato da Ciro Di Marzio (Marco D'Amore) per uccidere un affiliato al clan di Salvatore Conte (Marco Palvetti): due arresti per droga (nel giugno 2019 e nel maggio 2022) e uno per possesso di pistola (nel gennaio 2022).
Questioni di droga, ancora, anche per Carlo Cuccia, originario di Tradate (Varese), che ha fatto da comparsa nell'episodio 11 di "Gomorra La Serie", seconda stagione; il suo ruolo era quello dello "specchiettista", ma nel febbraio 2021 è stato tra i 16 arrestati al termine di una indagine della Guardia di Finanza, accusato di essere il tramite tra famiglia Dannier di Secondigliano e i fornitori di droga spagnoli.