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Chi sono Benito e Annibale Miarelli, i due fratelli coinvolti nell’omicidio di Pannarano a Benevento

La storia di Annibale e di Benito Miarelli, i due fratelli coinvolti nell’omicidio di Pannarano, il comune di 2mila abitanti in provincia di Benevento.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Immagine di repertorio
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Era un ex operaio Annibale Miarelli, l'uomo di 65 anni, ucciso e decapitato con un'ascia dal fratello Benito a Pannarano, piccolo centro in provincia di Benevento al confine tra Sannio e Irpinia. Annibale aveva dedicato la sua vita al lavoro: per anni a Roma, dove era stato operaio in una ditta di montaggio infissi di alluminio. Ma la sua esistenza era stata anche segnata da tragici lutti familiari: aveva perso un figlio 30enne e da qualche anno era rimasto vedovo.

Chi era Annibale Miarelli ucciso dal fratello

Dopo la morte della moglie, Annibale era tornato a Pannarano, un piccolo comune di 2mila abitanti della provincia di Benevento, nella zona di Montesarchio, ma a pochi chilometri da Avellino. Si era così trasferito nella casa di famiglia, un edificio di 3 piani in via Piano, una stradina nella periferia del paese. Qui viveva da decenni, da solo, il fratello Benito, di 57 anni. La convivenza tra i due fratelli, però, si era rivelata subito difficile, con liti frequenti.

Il fratello Benito disoccupato e con problemi di alcol

Secondo quanto ricostruito finora, Benito viveva alla giornata, aveva fatto il cameriere in passato. Ma negli ultimi tempi era disoccupato e viveva una situazione di disagio. Si arrangiava grazie ai sussidi statali e, secondo le prime informazioni, sarebbe stato seguito dai servizi sociali del Comune. Avrebbe avuto anche problemi di alcol. Mentre dai primi accertamenti delle forze dell'ordine non risulterebbero al momento problemi di tipo psichico accertati.

Le liti continue e le difficoltà economiche

Una situazione di difficoltà in una famiglia, però, considerata perbene e non in difficoltà economiche. Annibale, sembra, volesse prendersi cura del fratello. Ieri sera, però, qualcosa si sarebbe rotto. Forse alla base della violenta aggressione potrebbe esserci stata una lite finita male, ma al momento si tratta solo di ipotesi. Annibale sarebbe stato ucciso con un'ascia. L'arma del delitto è stata ritrovata dai carabinieri, che quando sono giunti sul posto hanno sorpreso Benito fuori casa con la testa del fratello tra le mani. L'uomo era in evidente stato confusionale. Più tardi, davanti al magistrato che lo interrogava, avrebbe ammesso le sue responsabilità. Adesso è in carcere, a Benevento, con l'accusa di omicidio volontario. Fermato in attesa di convalida. L'episodio ha molto scosso la comunità di Pannarano, sotto choc e devastata dall'accaduto.

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