Chi ha provocato un incidente ora aiuterà a non causarne altri: corso con l’Associazione vittime della strada
Causare un incidente stradale e fare di questa brutta esperienza un modo per aiutare altri a non causarne: è il senso di un progetto, "Stop strade killer", avviato di concerto con Afvs, Associazione familiari vittime della strada, per identificare i punti pericolosi in tutta Italia e comunicarli ai gestori e al Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, affinché vengano protetti.
Il progetto è firmato da Sma Road Safety, azienda campana che realizza «dispositivi di ritenuta» (sono quelle barriere che contengono l'impatto e redirigono i veicoli uscenti dalla carreggiata) per aumentare la sicurezza delle strade. Che prevede? Un corso di formazione destinato ad una dozzina di persone provenienti da tutta Italia, imputati/indagati/condannati per incidenti stradali (non mortali, ovviamente) con una pena sostitutiva per i reati di guida in stato di ebrezza alcolica e sotto effetto di stupefacenti. I 12 “studenti” verranno e messi in prova, per imparare a identificare e segnalare gli ostacoli fissi non protetti presenti sulle nostre strade.
Gli ostacoli fissi sono d'ogni tipo: alberi, cuspidi stradali, parti terminali del guardrail, piloni dei cavalcavia e pali segnaletici che, in caso di incidente causato da diverse tipologie di errore umano (velocità sostenuta, distrazione, malore, tasso alcolemico elevato, ecc.), se non adeguatamente schermati da appositi attenuatori, si trasformano in pericoli spesso mortali per gli automobilisti.
Per quel che riguarda la sicurezza attiva, le rilevazioni Istat attestano che nel 2021 i comportamenti errati alla guida più frequenti sono stati: distrazione, mancato rispetto della precedenza e velocità elevata. Le tre cause costituiscono complessivamente il 39,7% dei casi (78.477) definendo un valore che si mantiene purtroppo stabile nel tempo.
Sono invece 9.421 i sinistri avvenuti per urto contro ostacolo accidentale e 12.384 le situazioni di fuoriuscita di strada; in entrambi i casi si tratta di incidenti che gravitano nell’ambito della sicurezza stradale passiva.
Spiega Roberto Impero, capo dell'azienda campana:
Questo progetto vuole concretamente incentivare la messa in sicurezza delle nostre strade. Le nuove tratte fortunatamente vengono progettate integrando le soluzioni di sicurezza stradale passiva, ma per contro sono ancora tantissime le strade Italiane di vecchia concezione – pensiamo alle statali, ai percorsi urbani, – che devono totalmente essere riviste e rese più sicure.
I partecipanti al corso di formazione avranno tempo due mesi per individuare gli ostacoli non protetti nell’area geografica di loro competenza, compilando un’apposita scheda di segnalazione. Al termine del rilevamento i dati verranno raccolti, processati e comunicati da Sma e associazione vittime alle istituzioni competenti, ovvero Prefetture ed enti gestori dei tratti interessati, sperando che possano essere messi in sicurezza nel minor tempo possibile.