Chi era Fulvio Filace, lo studente col sogno di lavorare in Ferrari morto per l’esplosione in Tangenziale
Venticinque anni, in tasca una laurea triennale, pochi crediti mancanti per conseguire anche quella magistrale. E il sogno di lavorare in Ferrari, che si è interrotto bruscamente venerdì scorso, quando l'automobile su cui viaggiava è improvvisamente esplosa. Sette giorni di Terapia Intensiva, con la vita appesa a un filo, poi il suo cuore ha smesso di battere: è morto oggi Fulvio Filace, il giovane studente della Federico II e tirocinante al Cnr, in seguito a complicazioni derivanti dalla compromissione del sistema respiratorio.
Filace, primogenito di tre figli, viveva con la famiglia a San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli. Appassionato di palestra e di motori, era in procinto di laurearsi alla magistrale di Ingegneria Informatica, percorso Motoristico. E agli studi, come ha ricordato il cugino, Fabio Corsaro, Fulvio aveva dedicato gli ultimi anni della sua vita, sacrificando la vita privata e i divertimenti giovanili per costruirsi un futuro: uscite con gli amici rarissime, i sabato sera passati a consegnare pizze per racimolare qualche soldo e pesare meno economicamente sulla famiglia.
Il Comune di San Giorgio a Cremano, con molta discrezione, si è attivato per stare vicino alla famiglia; il sindaco Giorgio Zinno ha pubblicato un post sui social per esprimere cordoglio e vicinanza alla famiglia anche a nome della cittadinanza:
Speravamo tutti che almeno Fulvio potesse farcela, invece stamattina una crisi respiratoria lo ha strappato ai suoi affetti. Aveva 25 anni, sarebbe diventato ingegnere a breve ed era pieno di sogni e speranze; come tanti ragazzi guardava al futuro con fiducia e la sua vita era focalizzata sugli studi e sulla professione. L’intera comunità di San Giorgio a Cremano si stringe, in queste ore terribili, attorno alla famiglia, ai genitori Salvatore e Maria Rosaria e alle due sorelle Alessandra ed Eleonora.
Ci hanno chiesto il massimo rispetto della loro privacy in questo momento drammatico ed estendo l'invito a tutta la cittadinanza. A loro l’Amministrazione già stamattina ha dato disponibilità per ogni necessità che dovessero affrontare nei prossimi giorni. Non sappiamo ancora la data del funerale di Fulvio e ci sarà tempo e modo per indagare sulle cause di questa assurda tragedia, perché non si può morire ad appena venticinque anni a causa di un tirocinio. Questo, però, è il momento del dolore e di un rispettoso silenzio.
Auto esplosa: morti la ricercatrice e lo studente a bordo
Il ragazzo era ricoverato dal 23 giugno nel Centro Grandi Ustionati del Cardarelli, con ustioni profonde su circa il 70% del corpo; ieri era stato sottoposto ad un altro intervento chirurgico, il secondo di quella che sarebbe stata una lunga serie, tra rimozione dei tessuti distrutti dal fuoco e trapianti di pelle. La donna che era con lui nella vettura, la prima ricercatrice del Cnr Maria Vittoria Prati, era deceduta il lunedì successivo, per ustioni su quasi tutto il corpo.
L'automobile esplosa era un prototipo, una Volkswagen Polo diesel resa ibrida con due motori elettrici montati sulle ruote posteriori, progetto curato da un gruppo di ricercatori dell'Università di Salerno e realizzato anche con fondi comunitari; non sono chiari i motivi per cui l'automobile fosse sulla Tangenziale e perché trasportasse a bordo delle bombole, contenenti forse dell'ossigeno o del liquido infiammabile.
Procura indaga su fondi e modalità del tirocinio
Nei giorni scorsi le associazioni studentesche e i familiari del ragazzo avevano lanciato un appello per la donazione di sangue a favore del 25enne; in poche ore oltre cento persone si erano presentate al centro trasfusionale del Cardarelli. Durante il ricovero i parametri vitali del ragazzo erano rimasti stabili, poi le condizioni di salute sono improvvisamente peggiorate. La data dei funerali non è stata ancora fissata: è probabile che la Procura disponga nelle prossime ore il sequestro della salma per l'autopsia.
L'Università Federico II ha fatto sapere che il 25enne stava svolgendo un tirocinio presso il Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche) "regolare e con assunzione". La magistratura ora punta ad accertare le modalità con cui il ragazzo veniva impiegato, a che titolo si trovava sull'automobile e anche il veicolo è al centro di ulteriori indagini sull'utilizzo e sul progetto di cui faceva parte.
(articolo aggiornato alle 13.50 del 29 giugno 2023)