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Chi è Vincenzo Giova, il marittimo napoletano morto in un incidente sul lavoro a Palermo

Vincenzo Giova, 52 anni, è morto a Catania durante le operazioni di carico e scarico di un eurocargo. Rabbia dei sindacati: “Morto per guadagnarsi da vivere”
A cura di Giuseppe Cozzolino
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L'ennesima vittima di un incidente sul lavoro è un operaio napoletano di 52 anni: Vincenzo Giova, padre di quattro figli, è morto nel porto di Catania la scorsa notte. Si era imbarcato su un eurocargo del gruppo Grimaldi, che sarebbe dovuto salpare in direzione di Salerno. L'incidente sarebbe avvuto durante le fasi di carico e scarico nel porto del capoluogo etneo: sul posto, oltre al personale del 118 che non ha potuto fare altro che constatare l'avvenuto decesso, anche gli agenti della polizia di frontiera e militari della Guardia Costiera.

La Procura di Catania, con la procuratrice aggiunta Agata Santonocito e la sostituta Lina Trovato, ha aperto un fascicolo d'inchiesta: sequestrata l'area per effettuare i rilievi utili al caso. Si tratta di una zona del porto dove si imbarcano solo traghetti e container: la compagnia Grimaldi ha espresso la propria solidarietà e vicinanza alla famiglia della vittima, che lavorava come marittimo da anni. La Cgil e la Cisl, la Filt Cgil e la Fit Cisl di Catania, si legge in una nota, si dichiarano "addolorati e arrabbiati" perché ancora una volta "un lavoratore ha perso la vita mentre si guadagnava da vivere. Giova, padre di quattro figli, campano, lavorava da anni nel settore marittimo e non ha più fatto ritorno a casa lasciando nel dolore i propri familiari e tutte le persone che lo amavano".

La CGIL Napoli e Campania ha poi diramato una nota in cui sottolinea:

La sicurezza sul lavoro costituisce un diritto fondamentale, non un privilegio.  Non è più tollerabile che lavoratori perdano la vita svolgendo la propria attività professionale. Ribadiamo il diritto alla sicurezza e alla vita. È necessario porre fine alle morti sul lavoro. I lavoratori e le Rappresentanze Sindacali dei porti di Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia esprimono profondo cordoglio alla famiglia del lavoratore deceduto e ritengono indispensabili ed urgenti interventi concreti da parte di tutti gli operatori del settore portuale, poiché il lavoro non può e non deve comportare la perdita di vite umane.

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